centro storico, collinare, Casaletto Spartano, Casaletto (denominazione storica, fino al 1861) (XII)

Casaletto Spartano, 1177 - 1177

Il piccolo centro storico ancora oggi conserva l’impianto originario di centro fortificato, contraddistinto da elementi architettonici e monumentali di pregio ancora visibili. Tra le emergenze storico – architettoniche è possibile ammirare la Chiesa Madre di San Nicola, risalente con la sua facciata al XII secolo , ricordata in una visita pastorale del 1587 e consacrata nel 1177 da Mons. Giovanni II Vescovo di Policastro

  • OGGETTO centro storico collinare
  • CARATTERI AMBIENTALI Centro a 400 metri s.l.m. nell’entroterra del Golfo di Policastro, nel sud della provincia di Salerno, al confine con la Basilicata. È adagiato su un piccolo pianoro, immerso nei boschi che si estendono alle falde del Monte Vallicorvo, situato sul versante destro del rio Casaletto, affluente del fiume Bussento. Il centro si trova a ridosso della perimetrazione del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni e appartiene alla Comunità montana Bussento
  • LOCALIZZAZIONE Casaletto Spartano (SA) - Campania , ITALIA
  • INDIRIZZO Via Palazzo, Casaletto Spartano (SA)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Si tramanda che originariamente il paese sorgesse in contrada Spartoso; secondo una leggenda l'abbandono del vecchio abitato fu causato da un'invasione di formiche ma molto più verosimilmente dipese da qualche calamità naturale. Molto più verosimilmente il primo nucleo del paese sorse ai piedi del monte Difesa perché il luogo era ricco di acqua, essendo presenti in zona numerose sorgenti e un piccolo fiume. Il primo documento che contiene la citazione del borgo è una pergamena di Don Pedro da Toledo in cui si fa riferimento ad alcuni privilegi concessi ad Isabella Caracciolo, duchessa di Castrovillari, in relazione alle ville di Tortorella e ai suoi casali (Battaglia, Casaletto e Bonati). Sul finire del XIV sec. Casaletto, seguendo le sorti del feudo di Tortorella di cui faceva parte, divenne proprietà della famiglia dei Conti Sanseverino e da questa famiglia il feudo passò ai Caracciolo, e più precisamente nelle mani del marchese Spinelli, marito di Isabella Caracciolo. Il toponimo "Casaletto" deriva, come si può facilmente dedurre, da "casale". Infatti, Casalecti, nel medioevo, era, insieme a Bactalearum (Battaglia) un casale delle terre di Tortorella. Nel 1562 i casali di Casaletto e Battaglia furono venduti da Trojano Spinelli, marchese di Mesoraca, principe di Scalea e signore delle terre di Tortorella, al barone D. Giovanni Antonio Gallotti e quindi staccati dal feudo originario. L'unificazione dei Comuni di Casaletto e Battaglia avvenne nel 1810, per ordine del generale francese Charles Antoine Manhès. Questi ebbe l'incarico dal re di Napoli, Gioacchino Murat, di risolvere il problema del brigantaggio filoborbonico nel Regno delle Due Sicilie. Giunto nel golfo di Policastro mandò ordini al sindaco di Casaletto di apprestare foraggi e vettovaglie per il suo esercito. Il sindaco però, volutamente o per scarsità di mezzi, non provvide a soddisfare le richieste del generale che, giunto in paese e sospettando il sindaco di essere in combutta con i briganti filoborbonici, lo fece fucilare nel luogo detto "alle pietre del Campo", ordinando la riunificazione dei comuni di Casaletto e Battaglia e imponendo al sindaco di Battaglia di trasferirsi a Casaletto, che fu eletto a capoluogo. Il termine "Spartano" fu aggiunto a "Casaletto" solo dopo l'unità d'Italia. Esso deriva da "sparto", una pianta delle aree mediterranee, presente quasi ovunque nel territorio casalettano. Dal 1811 al 1860 ha fatto parte del circondario di Vibonati, appartenente al Distretto di Sala del Regno delle Due Sicilie. Il comune di Casaletto Spartano figura nella storia dell'unificazione d'Italia quando nella contrada Fortino fecero sosta Carlo Pisacane prima e poi Giuseppe Garibaldi con le proprie truppe ed il passaggio in seguito fu ricordato con una lapide posta nel 1923. Dal 1860 al 1927, durante il Regno d'Italia ha fatto parte del mandamento di Vibonati, appartenente al Circondario di Sala Consilina. Il comune fu compreso tra quelli danneggiati nella regione Campania dal sisma del 21 marzo del 1982. Il terremoto causò danni diffusi che richiesero demolizioni o sgombero di abitazioni inagibili e necessità di reperire alloggi temporanei per le famiglie evacuate
  • TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà mista
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1500916335
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Salerno e Avellino
  • ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
  • DOCUMENTAZIONE GRAFICA (1)
    (2)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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