centro storico, collinare, murato, difensivo, Caggiano (XI)

Caggiano, XI

Caggiano è diviso in due aree: il centro storico di origine romano-medioevale, racchiuso tra le mura, e l'area moderna. Il centro storico, circoscritto da mura del X secolo, è situato su un’altura rocciosa; il paesaggio si presenta brullo e pietroso, molto vicino alla conformazione lucana. Data l’impervietà del rilievo, Caggiano medioevale ancora oggi risulta accessibile solo in punti precisi ossia da Piazza Lago a est e dal sentiero che prosegue dalla strada vicinale Grottone fino a raggiungere la Chiesa di Santa Veneranda appena fuori le mura, da sud e ovest. A nord è delimitato da uno strapiombo naturale detto Costa del Terrazzo. Nell’articolazione del nucleo storico si leggono i luoghi che nel tempo hanno segnato l’evolversi della vita sociale; la Chiesa di Santa Maria dei Greci era il fulcro su cui gravitava un sistema viario composto dalle attuali via dei Capolanzi, via dei Greci e via San Gennaro. Nel susseguirsi degli ampliamenti delle mura l’asse viario di attraversamento del borgo si spostò progressivamente fino ad attestarsi, da est o ovest, sulle attuali strade di via Roma, via San Pietro, piazzetta Santa Caterina e via Marevicino. Questo processo fu amplificato dalla realizzazione del castello e della chiesa a croce latina del San Salvatore. Il castello medievale, che contribuisce a caratterizzare l'immagine dell'abitato è inglobato nel muro di cinta e presenta tre torri cilindriche. Nel complesso si è progressivamente stabilita una gerarchia visiva e strutturale tra i fabbricati del potere politico e del potere religioso che segna visibilmente la composizione urbana conservatasi fino ad oggi: il Palazzo Morone a nord, il Palazzo Bonito Oliva e la sede del Vescovado a nord est, il Palazzo Abbamonte a sud, il Palazzo Colonna, il castello e la chiesa del San Salvatore a est scandiscono precisamente i punti cardinali nel borgo mentre le chiese di origine greca hanno progressivamente ridotto la propria funzione urbana. È evidente come la morfologia del posto abbia segnato il processo insediativo generando un denso tessuto edilizio caratterizzato da case strette a sviluppo verticale allineate lungo i percorsi assecondanti le curve di livello. Data la variazione altimetrica, un ulteriore elemento dominante del centro storico è costituito dalle rampe e dalle scale che collegano le vie parallele ai differenti livelli. L’abitato è segnato dalla presenza di alcuni palazzi signorili con corti e giardini, rimaneggiati in stile ottocentesco, caratterizzati da portali in pietra con simboli e stemmi sul fronte strada (lato pubblico) e racchiusi entro mura a chiusura dei giardini

  • OGGETTO centro storico collinare, murato, difensivo
  • CARATTERI AMBIENTALI Posto lungo il confine occidentale della Basilicata, il borgo salernitano di Caggiano è arroccato su un rilievo dell’Appennino Lucano a circa 830 metri s.l.m. Domina a ovest il medio-basso corso del Tanagro e a est la Valle del Melandro. Sviluppatosi intorno al nucleo originario, l’insediamento segue la conformazione morfologica ed orografica dell’area, delineando una struttura a grappolo del centro abitato, a cui si collegano ben undici frazioni diffuse sul territorio comunale. Appartiene alla Comunità montana del Tanagro
  • LOCALIZZAZIONE Caggiano (SA) - Campania , ITALIA
  • INDIRIZZO Via Portuccia, Caggiano (SA)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Sebbene le prime tracce di abitato presso Caggiano siano rinvenibili già in epoca preistorica, come testimoniano i numerosi ritrovamenti (grotta dello Zachito) delle fasi tra l'Eneolitico, il Neolitico e il Bronzo, la forma odierna dell’agglomerato urbano trae la prima impronta dai villaggi cintati sulle alture a protezione dagli spostamenti di popolazioni di origine greca, italica e nord europee nella vallata e sulle coste, popolazioni progressivamente insediatesi sul territorio. Si presume che l’attuale nome derivi da quello di un paese ricostruito sulle rovine di “Ursentum” che gli abitanti, nei primi anni del Rinascimento, hanno volgarizzato in Caiano e, poi, in Caggiano. Andando oltre le vicende storiche del periodo romano, di cui sono state rinvenute tracce di strade lastricate, epigrafi, ecc., per comprendere l’evoluzione insediativa di Caggiano è utile soffermarsi sui segni di dominazione dei Goti e dei Bizantini in epoca medioevale ossia tra l’VIII e l’XI secolo d. C. impiantato sullo sperone roccioso a nord dell’altura. In questo lasso di tempo le fortificazioni dei villaggi furono rinforzate per via delle continue contese belliche sul territorio: sull’altura di Caggiano un gruppo di monaci e preti greci in fuga dagli iconoclasti costruirono la chiesa di Santa Maria dei Greci e intorno ad essa fortificazioni murarie accolsero un discreto agglomerato impiantato sullo sperone roccioso a nord dell’altura. Il primo nucleo insediativo fu progressivamente ampliato includendo nella nuova cinta muraria la chiesa di Santa Caterina e le aree rivolte a sud, adibite ad orti, così da garantire autonomia per il sostentamento. L’arrivo dei Normanni comportò un’ulteriore trasformazione nell’assetto dell’agglomerato in quanto la politica di valorizzazione del dominio locale determinò la costruzione di un castello di difesa e un ampliamento ulteriore della cinta muraria saturando con edificato buona parte degli orti. Il castello era dotato di barriera d’acqua (l’attuale piazza Lago costituiva un piccolo invaso d’acqua) e ponte levatoio nonché di una torre di guardia tuttora esistente. Il nucleo risultava così difeso da uno strapiombo roccioso a nord e accessibile sugli altri versanti da porte nelle mura. Al periodo di transizione tra la dominazione normanna e quella sveva si fanno risalire alcune modifiche del castello. Fu però durante la dominazione angioina (XIII – XVI secolo d.C.) che vennero praticate ulteriori variazioni all’assetto urbano con il rifacimento delle mura orientali, l’inserimento in esse di torri circolari e l’eliminazione del fossato d’acqua. Come attestano le carte Tolemaiche di fine '400 e le successive e più dettagliate carte geografiche Aragonesi del sec. XV per il Principato Citra del Regno di Napoli, Caggiano era classificata come città fortificata con cinta muraria e castello. Tale classificazione viene confermata nella successiva cartografia del 1771 denominata "la Carta della Sicilia Prima", primo lavoro cartografico moderno sul Regno di Napoli. In tale matrice hanno poi trovato collocazione i palazzi nobiliari, come palazzo Colonna, palazzo Abbamonte, palazzo Bonito Oliva e palazzo Morone, pienamente inseriti nel circuito murario. Nella notte tra il 16 e il 17 dicembre del 1857 Caggiano fu colpito da un forte terremoto che causò danni gravi: crollarono 43 case e 50 risultarono pericolanti; crollò completamente anche il vecchio castello così come numerosi tetti. Il terremoto del 1980 causò danni rilevanti in tutto il territorio comunale: la chiesa di S. Caterina subì lesioni alle coperture e alle murature perimetrali; forti danni furono rilevati anche nelle chiese del SS. Salvatore, di S. Luca, S. Maria Maggiore dei Greci e S. Antonio
  • TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà mista
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1500916318
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Salerno e Avellino
  • ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
  • DOCUMENTAZIONE GRAFICA (1)
    (2)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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