centro storico, collinare, Campagna (XI)

Campagna, XI

Centro collinare di antica origine, dominata dai ruderi di castello Girone. La ricostruzione dopo il terremoto dell’Irpinia del 1980 ha alterato notevolmente sia l'antico tessuto edilizio con l’abbattimento di alcuni palazzi storici (il palazzo Rocco, il palazzo Palladino, il palazzo Di Giorgio, il palazzo Buccella) che il tessuto viario, soprattutto quel tratto che collega la via Giudeca al largo Giulio Cesare Capaccio, e un altro tratto che collega via Mercato a via Trinità. Tra le architetture religiose si ricordano la basilica concattedrale di Santa Maria della Pace, il palazzo vescovile (XVIII secolo), la Chiesa di S. Giovanni (XVI secolo), la Chiesa del Santissimo Salvatore e Sant'Antonino (XI secolo), la Chiesa ed ex Convento Domenicano di San Bartolomeo (XIV secolo). Tra le architetture civili: il Palazzo di Città (XIII secolo), il Palazzo Ducale (1694), il Palazzo Tercasio (XIV secolo) posto a ridosso del fiume Tenza, il Palazzo Maffey nella parte alta della città e infine il Palazzo dei Governatori dei Principi di Monaco (XVI secolo), edificio posto nelle vicinanze di Piazza M. Guerrier

  • OGGETTO centro storico collinare
  • CARATTERI AMBIENTALI Sorge nella provincia di Salerno a 410 metri s.l.m. alle pendici meridionali del monte Polveracchio, tra le valli dei fiumi Atri e Tenza che lo attraversano da nord a sud riversandosi nel fiume Sele. Il centro è collocato nel cuore del Parco Regionale dei Monti Picentini e appartiene alla Comunità montana dell'Alto e Medio Sele; parti del territorio comunale fuori del centro rientrano nel Parco regionale dei Monti Picentini e nella Riserva naturale regionale Foce Sele-Tanagro. In particolare, Campagna è definita la “Città dalle due oasi”, essendo presenti ben due aree protette: l’Oasi montana del Monte Polveracchio e l’Oasi fluviale di Persano
  • LOCALIZZAZIONE Campagna (SA) - Campania , ITALIA
  • INDIRIZZO Via della Giudeca, Campagna (SA)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La sua origine, secondo gli storici locali, affonda le radici, con presenze di insediamenti umani, fin dal medio bronzo. Questi antichi popoli hanno lasciato tracce della loro presenza in una “grotta ossifera” nelle vicinanze di Campagna, e in insediamenti con resti di manufatti sul Monte Polveracchio. Fino alla colonizzazione romana quando si parla di “Campania vetus” ovvero Campagna antica, gli storici identificano con questo nome le Terre che vanno dal fiume Tusciano al Sele, da Battipaglia a Campagna, su questo vasto territorio non erano presenti grossi centri abitati ma numerose comunità. Il nome “Campagna” compare in documenti pergamenacei nel 1056 dove si parla di “castellum Campaniae” e nel 1063 di “finibus Campanile. Nel XII e XIII secolo, nei documenti locali, si recita “Civitatis Campaniae” per indicare il centro abitato dell’attuale Campagna; in un istrumento del 1121, si fa esplicito riferimento alla chiesa di Santa Maria della Giudeca. Le vicende storiche di questi secoli sono legate a quelle del principato di Salerno. Feudo degli Orsini e dei Sanseverino segue le sorti dei suoi feudatari. Scoperta la partecipazione del Sanseverino alla congiura contro Federico II di Svevia, il Casale di Sant’Angelo a Palmentara fu completamente distrutto, fu abolita la sede vescovile e così tutte le chiese del territorio di Campagna passarono sotto la giurisdizione della sede vescovile di Salerno. Dopo questo ennesimo eccidio, tutte le abitazioni delle zone pedemontane vengono abbandonate definitivamente e intorno ai vecchi casali dell’Atri e del Tenza, dominati dal castello di Gerione, incomincia a crescere un centro urbano che nel corso dei secoli XIV, XV, XVI si arricchirà di infrastrutture di carattere religioso, politico, economico che permetteranno a Campagna di essere uno dei centri minori più interessanti del mezzogiorno fino alla fine dell’800. Tra i signori che si succedettero ricordiamo la famiglia Orsini di Gravina sotto la quale si consolida l’assetto urbanistico di Campagna intorno ai tre nuclei più importanti esistenti: Zappino, Giudeca e San Bartolomeo. Fu istituito uno spazio per il mercato nei pressi della cappella palatina dell’Annunziata annessa al Palazzo Orsini (Santoseverino) dove sarà trasferito più tardi (fine del 1300) il convento degli Agostiniani che si trovava in località Torricella; per motivi di sicurezza la dimora dei Conti Orsini ritorna ad essere quella antica dei Sanseverino in località Costa Torre. Verso la fine del 1400 un nuovo Quartiere inizia a svilupparsi tra la chiesa della Trinità e la nuova sede degli Agostiniani e della piazza Mercato prendendo il nome di Casalnuovo. L’asse viario intorno al quale si ridisegna la città comprende la Via S. Bartolomeo, Zappino e Bagliva. Il XVI rappresenta il secolo aureo per lo sviluppo urbanistico di Campagna che si arricchisce di nuove fabbriche religiose e civili: convento dei Domenicani, di Santo Spirito, dell’Annunziata, della Concezione, della Maddalena, Conservatorio di S. Filippo e Giacomo, si costruisce un nuovo sedile per l’università e un nuovo ospedale. Sorgono Cappelle e Palazzi nobiliari, si dà l’avvio alla costruzione di una basilica cattedrale sulla preesistente collegiata di Santa Maria della Giudeca. Nel 1532, il Feudo di Campagna passò ai Grimaldi di Monaco poi ai Caracciolo, e nel 1673, dopo un ritorno ai Grimaldi, al Fisco Regio, che ogni anno ne fittava le entrate. Nel 1701 con la morte di Carlo II si accesero aspri conflitti per la successione al Trono di Spagna e delle province per cui il regno di Napoli, dopo un interregno austriaco, nel 1734 fu occupato da Carlo di Borbone che si fece eleggere re di Napoli e di Sicilia. I nuovi feudatari, i Duchi Pironti, diedero l’avvio alla costruzione del nuovo palazzo ducale nel quartiere di Zappino, che richiese l’abbattimento di due isolati di case, si modifica la facciata principale della chiesa di Sant’Antonino in modo tale che ambedue gli edifici insistessero sulla larga piazza antistante, come appare oggi. Per buona parte del 700 si verificò il completamento urbanistico della città tendente a riempire gli spazi vuoti nei quartieri esistenti, riparare i danni causati dal terribile terremoto del 1694. L’abitato di Campagna appariva nelle sue dimensioni così come lo si poteva vedere fino agli inizi del 1960. Nel XX secolo con l'avvento del fascismo due sue ex strutture conventuali vennero adibite a campo di concentramento per ebrei: l'ex Convento dei Frati Domenicani di San Bartolomeo (riservato ai maschi) e l'ex Convento degli Osservanti della Concezione (riservato alle donne). ll sisma del 1980 causò danni a tutti gli edifici: crollarono parzialmente il palazzo comunale e la cattedrale di S. Maria della Pace mentre la chiesa della SS. Annunziata crollò in gran parte. Danni molto rilevanti furono riscontrati in numerosi altri edifici monumentali ecclesiastici, fra cui le chiese di S. Bartolomeo, S. Giovanni Battista, S. Maria la Nova, S. Salvatore, la chiesa e il convento di S. Maria Avigliano, la chiesa di S. Spirito, il seminario e l’episcopio
  • TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà mista
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1500916295
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Salerno e Avellino
  • ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
  • DOCUMENTAZIONE GRAFICA (1)
    (2)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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