Viale della Rimembranza di Cellino Attanasio

Cellino Attanasio, post 1988/00/00 - ante 1989/00/00

Il Viale della Rimembranza di Cellino Attanasio corrisponde all’attuale via Duca degli Abruzzi. È composto da tigli che si susseguono in quattro filari, due per lato, per un totale di ottantuno alberi: quarantadue, suddivisi in due filari da ventuno esemplari ciascuno, sul lato che costeggia l’antica cinta muraria e trentanove, strutturati nello stesso modo ma in ventuno e diciotto esemplari, dall’altro lato. La strada sembra quasi introdurre il visitatore alla lapide dedicata ai caduti del borgo, datata 1927, che campeggia un centinaio di metri più in là, presso la torre campanaria della chiesa di Santa Maria La Nova. Nonostante l’assenza di documentazione, è da sottolineare come la soluzione prescelta in questo caso si presenti del tutto simile a quelle di altri comuni del teramano, come Giulianova, quasi ad attestare l’esistenza di una specifica tipologia di viale diffusa in questa area. Fonti orali attestano che originariamente gli alberi piantati erano esemplari di robinia o acacia, abbattuti negli anni Quaranta per fornire legname utile allo sforzo bellico. Dopo il secondo conflitto mondiale, il Viale fu restituito alla collettività, forse inserendovi un numero maggiore di arbusti che comprendesse anche i compaesani deceduti negli anni immediatamente precedenti. Infatti, la lapide del 1927 riporta i nominativi di cinquantasette caduti, di conseguenza è ragionevole supporre che il Viale sia stato realizzato, o quanto meno completato, dopo quell’anno. Si tratta solo di un’ipotesi: di certo però Cellino Attanasio non è presente negli elenchi del testo di Dario Lupi. Le panchine, una ogni tre alberi, e i lampioni, quattro su ogni marciapiede, sono frutto di un intervento di manutenzione realizzato alla fine degli anni Ottanta

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