parco pubblico/ commemorativo/ ai caduti della prima guerra mondiale
il parco è stato inaugurato insieme al monumento nel 1926. La sua superficie si estende dietro al monumento che rappresenta il fulcro dell'area dedicata alla commemorazione. Un vero biglietto da visita per chi accede verso la città storica dalla porta Foligno. Nel Parco è collocato il monumento di Vincenzo L. Jerace che ricorda i caduti della Prima Guerra Mondiale e poi divenuto Monumento ai Caduti di tutte le guerre. Nell'assemblea pubblica del 4 novembre 1922, appaositamente convocata dal Commissario Prefettizio fu deciso a larghissima maggioranza di costruire il monumento e indicata la zona esterna presso le mura cittadine, in prossimità della porta Flaminia. Il progetto per l'erigendo monumento, dopo un precedente bando annullato, fu affidato allo scultore Vincenzo Jerace, che condivise la scelta del luogo deciso in assemblea. per abbellire il giardino, come da disegno fornito dal tecnico comunale Crescimbeni, e rendere meno desolato il luogo prescelto, furono interpellate alcune ditte del settore vivaistico per la progettazione e conseguente fornitura delle specie arboree da mettere a dimora. Lo spazio a monte della città tagliate in due dalla via Flaminia era delimitato da una strada dalla cinta medievale, dai resti di epoca romana, per ricongiugersi fino alla strada di circonvallazione, detta del Gioco (attuale Viale Properzio), per una superficie pari a 2750 mq. I preventivi pervnuti prevedevano costi e realizzazioni differenti per specie arboree, quantità e disposizione, forse perchè non era stato fornito un capitolato specifico. I lavori di sbancamento, scavo e dissodamento di terreno per la formazione di aiuole dove piantare le specie arboree iniziarono a gennaio del 1924
- OGGETTO parco pubblico/ commemorativo/ ai caduti della prima guerra mondiale
- LOCALIZZAZIONE Bevagna (PG) - Umbria , ITALIA
- INDIRIZZO Corso Giacomo Matteotti, Bevagna (PG)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Nel 1926 alcuni alberi dovettero essere sostituiti per mancato attecchimento e altri per i danneggiamenti subiti; vennero anche acquistati altre specie arboree (bosso, alloro, cipresso, leccio, acacia, tiglio e platano). In concomitanza con i lavori di assemblaggio del monumento, vengono installati alcuni sedili in ferro e collocata una robusta balaustra in ferro, realizzata da Natili Antonio, su disegno del Prof. Saverio Sacco di Roma, per delimitare entrambi i lati della via Flaminia. Lo stesso fabbro bevanateè l'artefice dei due solenni cancelli, montati all'ingresso dei due spazi poco prima dell'inaugurazione. A quasi un secolo di distanza dall'inaugurazione, numerose modifiche sono state apportate al Parco. La recinzione e i cancelli in ferro, requisiti nell'agosto del '41 durante il secondo conflitto mondiale e rimpiazzati nel 1952, furono a loro volta eliminati negli anni '80, in occasione degli scavi archeologici a ridosso dell'antica via Flaminia. Dal confronto con le immagini storiche, molti arbusti, una palma e alcuni lecci mancano all'appello, specialmente nella zona interessata dagli scavi; minori le perdite dalla parte opposta fatta eccezione di alcuni cespugli di bosso, qualche leccio e un imponente cedro, di cui rimane soltanto una radice senza vita dopo essere stato colèpito daun fulmine negli anni '90
- TIPOLOGIA SCHEDA Modulo informativo
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 10-ICCD_MODI_6633988294751
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio dell'Umbria
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio dell'Umbria
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0