Chiesa della SS. Trinità o Madonna Rossa

Savignano sul Rubicone, 1563/00/00 -

La chiesa di proporzioni armoniose, ma non considerevoli, ha pianta centrale quadrata, con abside quadrata. Al corpo centrale della navata sono affiancate le due cappelle laterali, una per lato, a pianta rettangolare, e l'abside abbastanza pronunciata. Tali volumi, visibili anche dall'esterno, sono unificati mediante il trattamento delle superfici ad intonaco liscio. Il fronte, rivolto alla città vecchia, è tripartito mediante quatto lesene impostate su basamento. Alla mezzeria è il portale architravato, evidenziato da paraste semicircolari a sostegno della trabeazione su cui è impostata una finestra rettangolare, di notevoli dimensioni, coronata da timpano. Ai lati della finestra, sull'architrave, sono due putti in conglomerato. Nelle partiture laterali, sono gli ingressi secondari, oggi murati, e in asse con essi, due nicchie con statue. Il corpo centrale della facciata è evidenziato da cimasa curvilinea a vela, che termina alle ali con volute rovesce. Il campanile, che insiste sul lato sinistro è a vela. L'interno, abbastanza luminoso, è unificato dall'apparato decorativo che tende a spezzare la tue rigidità del quadrato di base, mediante lo ampliamento degli angoli e la circolarità della gessata. Sulle paraste, di sessione trapezoidale, due per lato, à impostato il cornicione a sostegno della gessata decorata con volute a stucco e motivi floreali. Le paraste hanno capitello corinzio, mentre il cornicione ha fregio con motivi floreali. Ai quattro angoli dell'aula sono i coretti con parapetti a stucco. Sul lato destro, a sinistre della cappella laterale, è l'uscita secondaria sulla via Emilia. Il pavimento della navata è in granito. L'abside à separata dalla navata mediante due gradini in marmo. Ha volta emisferica affrescata così come i pennacchi. A sinistra dell'abside è la sacrestia nuova, inserita nell'ala estrema dell'ex convento dei Gerolimini. Custodisce l'antica immagine della Pietà

  • OGGETTO chiesa
  • AMBITO CULTURALE Maestranze Locali
  • ATTRIBUZIONI Salimbazzi Gaspare (notizie 1563): progetto
  • NOTIZIE La chiesa fu eretta sull'antica via Consolare nel luogo in cui sorgeva un'edicola, in cui era affrescata un'immagine della Vergine della Pietà; a seguito di alcuni prodigi avvenuti nella cappella, la comunità savignanese decise nel 1562 di costruire sul luogo una chiesa più vasta, dedicandola alla SS. Trinità, per i prodigi avvenuti in quel giorno, e detta volgarmente Madonna Rossa, forse dagli antichi possessori della celletta, i Rossini, o per il colore di cui era dipinta. Il nuovo tempio veniva così ad incorporare l'antica celletta, eretta forse nel 1200. La chiesa fu edificata a cura dei Padri Gerolimini, con cui la comunità savignanese aveva stipulato un accordo. Chiesa e convento annesso, sono iniziati nel 1563, la chiesa su disegno di Gaspare Salimbazzi, portati a termine entro lo stesso anno. Faberi (Don Giorgio Faberi in “Memorie di Savignano”, XVIII sec. nell’Archivio Parrocchiale di Santa Lucia) asserisce infatti che sulla cimasa di marmo della chiesa, prima della ristrutturazione settecentesca, fossero scolpite le parole: "D. Trinitati, in honorem templum hoc P.P. 1563". Il convento è invece dedicato al fondatore, B. Pietro da Pisa. Chiesa e convento furono costruite con il beneplacito e sotto il patrocinio di Baldassarre Rangoni, signore e despota di Savignano, e della di lui figlia, Bianca. La chiesa, a pianta centrale, era simile nell'ingombro a quella attuale; la cappella con l'affresco della pietà venne collocata in corrispondenza dell'attuale abside e privata della copertura a falde con manto in coppi. La chiesa fu coperta con capriate in legno e tavole in abete. Secondo Faberi: "Il disegno e l'architettura di detta chiesa è ottima per essere un quadrato con quattro cappelle ovate, una per facciata; quello che è sale in questa chiesa si è il non aver finestre fuori che due basse... una di qua e una di là dell'altare maggiore". Da ciò si può dedurre che la chiesa nel primitivo assetto, soffrisse già per l'esiguità della finestratura e del coro, terminato nel 1565. Nelle quattro cappelle menzionate erano quattro altari: la cappella dell'altare maggiore ospitava la cella della Pietà "capace per tre uomini” (Faberi p. 92); la seconda cappella, ad Ovest, ospitava l'altare dei Santi Caterina e Girolamo; la terza e la quarta, rispettivamente gli altari del Crocifisso e della B.V. del Carmine. Nel 1577 il Vescovo di Rimini, G.B. Castelli, sosta in Savignano e visita la chiesa della Madonna Rossa. Il 5 novembre 1598 la chiesa è visitata da Clemente VII, in viaggio per Ferrara. In memoria di tale visita fu dipinto un affresco, ora perduto, nel refettorio del convento. Verso il 1625 inizia l'espansione extra-urbana intorno alla chiesa. Dalla tipologia della nuova edilizia, a case piccole e basse, il rione viene chiamato Borgo Casette. La chiesa subì rari e parziali interventi di restauro negli anni che vanno dalla data di erezione al 1766. Il 5 luglio 1766 giunse in Savignano il Priore dei Gerolimini Angelo Fabbri, che, data l'abbondanza di mezzi e possedimenti dell'ordine in Savignano, decise di intraprendere lavori di rinnovamento che interessassero tutto il corpo della chiesa. I lavori iniziarono nello stesso anno. Il 27 luglio 1766 fu demolita la cella della Pietà e "detta immagine dipinta sul muro fu ben tagliata et incassata. Et fu ritrovato sopra la testa della B.V. il millesimo 1271... fu collocata nella sacrestia nuova il 27 luglio 1766" (Faberi p. 94). La nuova facciata fu iniziata nel settembre 1766 su disegno di Pietro Borbone Svizzero. Sempre il Faberi asserisce che per la porta maggiore fu utilizzata l'ancona di marmo che era dell'altare di S. Caterina, donata dai Rangoni. Sulle due porte laterali, anche queste materiale di recupero, era incisa la data di fondazione della chiesa. La memoria è andata perduta poiché lo stesso priore Fabbri, ne fece scalpellare gli architravi. Nelle nicchie della facciata furono poste nel 1766, due statue l'una del B. Pietro de Pisa e l'altra del B. Nicolò, eseguite da Carlo Sarti, detto Rodelone, di Rimini. Le statue furono realizzate in conglomerato, composto da polvere di mattone, calce e gesso, e rifinite con una sorta di mistura di schiuma di ferro e calce nera mista a polvere di mattone. L'antica copertura a capriate venne demolita e sostituita. Furono aperte anche nuove finestre per dare luce alla chiesa e rinnovato l'apparato decorativo. All'interno fu realizzata una controsoffittatura in gesso secondo il disegno di Pietro Borbone. Oltre alla gessata, il progetto del Borbone prevede il rinnovamento di tutto lo schema decorativo interno: vengono rimodernate le paraste, i capitelli, eseguiti gli stucchi e allargato l'arco di trionfo. La nuova decorazione è studiata in modo da dare alla chiesa una dimensione illusoria "talchè pare non chiesa ma anfiteatro essendo non più quadre ma tonda" (Faberi p. 96) e "in memorem hanc Panthei formam intrius redegerit...". Il nuovo apparato decorativo è terminato il 13 luglio 1767 il coro nel dicembre del 1768. A ricordo del Priore Angelo Fabbri, fautore del rinnovamento, fu posta nello stesso anno una lapide, all'esterno della chiesa; sulla facciata, a sinistra dell'ingresso principale, fu posta quella più antica di Bianca Rangoni. Il 25 aprile 1810 viene soppressa la comunità dei Gerolimini, con decreto napoleonico. Il convento è in seguito trasformato in ospedale. Altri restauri furono apportati alla chiesa nel 1928. L'attuale pavimentazione e la tinteggiatura interna fu realizzata dall'allora parroco Don Riccardo Cesari negli anni '60
  • LOCALIZZAZIONE Savignano sul Rubicone (FC) - Emilia-Romagna , ITALIA
  • INDIRIZZO Corso Perticari, Savignano sul Rubicone (FC)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Architettura
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800305739
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
  • DATA DI COMPILAZIONE 1982
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2022
  • DOCUMENTAZIONE ALLEGATA scheda catalografica (1)
  • DOCUMENTAZIONE GRAFICA estratto di mappa catastale (1)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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