Chiesa sussidiaria Santa Giuliana Vergine e Martire

Enemonzo, - 1906/16/02 ante

La chiesetta originaria di Fresis è ora cappella di destra della chiesa principale, e risale con tutta probabilità alla fine del 1300; infatti, una piccola campana che suona tra le altre nell'odierno campanile, porta l'anno 1358 ed è la più antica campana di tutta la Diocesi del Friuli. La chiesa principale, più recente e ortogonale rispetto alla prima tanto da formare una pianta ad L, è stata realizzata demolendo gran parte l'edificio esistente - la cui aula rettangolare è facilmente riconoscibile sulla destra, che si conclude con la sacrestia nell'area dell'adiacente cimitero. L'edificio della chiesa principale è ad aula rettangolare con copertura piana, orientato Sud-Nord, su sedime rialzato e terrazzato, annessa al cimitero. Il prospetto principale è a capanna, con basamento in ciottoli e pietrisco, portale ogivale lapideo (riportante la data di costruzione, 1903, anche se i lavori si protrassero fino al 1926 circa) e rosone soprastante cui fa da cornice il sottotetto decorato da archetti ogivali in stucco. Sulle pareti laterali sono inserite tre finestre ogivali contrapposte, di cui quella sopra l'ingresso della cappella tamponata. Il complesso è formato dal corpo principale costituito da presbiterio trilatero con soffitto ad archi in stile gotico e navata ad aula rettangolare dalla quale si accede, sulla destra, alla cappella e successivamente alla sacrestia. L'area dell'altare, rialzata di due gradini e delimitata dalle balaustre, è voltata a crociera con le costolonature segnate. In prossimità della controfacciata alla sinistra la nicchia del fonte battesimale chiusa da inferriata; contrapposta la nicchia del confessionale. La pavimentazione è in piastrelle quadrate di cotto. Dalla relazione di vincolo si desumono informazioni specifiche riguardanti il ciclo di affreschi presenti all'interno: "La cappella, eretta nel XIV-XV secolo e addossata sul lato est del corpo principale, con orientamento Est-Ovest, è costituita dal presbiterio interamente affrescato e parte di navata che un tempo costituivano la vecchia chiesa. Il vano della porta di fondo che dà alla sacrestia probabilmente è stato aperto nella prima metà dell'Ottocento per la costruzione della sacrestia stessa. Il soffitto del presbiterio dell'odierna cappella laterale è stato affrescato dal pittore sandanielese Giulio Urbanis (1540/45-1613 ca.) che lascia la firma e la data di esecuzione, 1588: MDLXXXVIII OPVS IVLII VRBAI. Il pittore fu allievo alla scuola di Pomponio Amalteo a San Vito al Tagliamento, esponente della pittura tardo cinquecentesca in Friuli, attivo soprattutto come frescante in numerose chiesette della Carnia, come nella Collegiata di San Pietro in Carnia, la parrocchiale di Valle Rivalpo ad Arta, la chiesa di Santa Maria a Dierico di Paularo, la chiesa di San Floreano a Illegio. Il vecchio coro di Fresis ospita un meraviglioso e articolato ciclo di affreschi, una delle opere più complete ed espressive dell'Urbanis, con continui riferimenti al Pordenone e all'Amalteo. La volta del presbiterio è divisa da due nervature diagonali in quattro settori, che contengono quattro ovati, in cui sono gli Evangelisti, i Padri e Dottori della Chiesa e otto medaglioni con i Profeti. Nelle tre pareti sono figurati i dodici Apostoli; al di sopra di questi, a sinistra, c'è una scena di vita di Santa Giuliana; a destra, due Santa Caterina e Santa Apollonia ai fianchi della finestra gotica al di sopra della quale si legge l'anno e l'autore dell'opera. Nella parete di fronte c'è il bell'affresco della Santissima Trinità. La decorazione continua anche nella testata dell'arco, con riquadri marmorizzati, e nei fianchi della navata con Santa Giuliana, Santa Lucia e una Madonna col Bambino, la più bella delle composizioni. L’altare maggiore è in legno intagliato, dipinto e dorato, e risale al 1624." (cit. A. Nicastro)

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