Nuraghe ubicato sulla sommità orientale del Monte omonimo. Il nuraghe, di tipo complesso, si presenta quasi interamente ricoperto da un tumulo di terra che non ne permette una lettura organica; la presenza di un cospicuo strato di crollo e la crescita di vegetazione infestante non ne agevola la leggibilità. Attualmente, nella porzione meridionale, è visibile una struttura muraria ad andamento curvilineo pertinente, verosimilmente, ad una torre. Su questa si apre, a nord, l’ingresso ad un corridoio rettilineo attualmente coperto, nella parte iniziale, da un lastrone parallelepipedo in trachite pertinente, verosimilmente, all’originaria copertura a piattabanda ma ora manomesso. Sul lato sud del corridoio, a circa quattro metri dall’ingresso, è presente una nicchia di forma ogivale. Il cospicuo strato di crollo qui presente impedisce ogni altra precisazione. Proseguendo oltre la nicchia a nord-est si nota un altro ingresso, con il medesimo sistema di copertura e stesso materiale, visibile solo parzialmente in quanto interrato e pertinente, forse, ad una torre. Presso l’ingresso meridionale, sul lato est, si apre un ulteriore corridoio, ad andamento semicircolare, anch’esso ingombro da materiali di crollo. La tecnica costruttiva mostra l’uso di blocchi e lastre di calcare di medie e piccole dimensioni disposte a filari abbastanza regolari secondo piani di posa sub-orizzontali. Tra i rinvenimenti di superficie si segnala la presenza, oltre a ceramica d’impasto d’età nuragica, di ceramica comune da mensa ed anforacei d’età romana