insediamento rupestre

Ginosa, PERIODIZZAZIONI/ Storia/ Eta' medievale

Il villaggio rupestre del rione Casale sorge lungo la gravina, ne settore che si sviluppa a sud della cittadina di Ginosa; Ilvillaggio nel suo complesso è costituito da numerose case-grotta interamente scavate nella roccia e disposte su tre piani sovrapposti, collegate da scale e pedagne. Nel 1866 un forte terremoto ha rovinato gran parte del Rione Casale facendone perdere la sua identità. Da questa data la popolazione iniziò il lento ed inesorabile abbandono della gravina e si spostò sul pianoro soprastante, iniziando così a tracciare l'urbanistica dell'attuale abitato. Il villaggio fu parzialmente abitato fino al 1957, anno in cui il prefetto di Taranto ordinò a gli ultimi abitanti di abbandonare le proprie case-grotte, poiché giudicate malsane, dichiarando così la fine di una tradizione abitativa millenaria. Si arriva al villaggio rupestre scendendo la Scalinata della Passio Christi fino alla Chiesa Madre, da qui si può osservare la chiesa di San Biagio, dove il fronte crollato svela la struttura interna a due piani e l’intonaco esterno con l’affresco in cui è raffigurato il santo. La Gravina continua, con una schiera di case-grotte arroccate fin sull’ansa, e tra tra muretti a secco , pedagne e scale, si mostrano abitazioni a due piani con stanze e stalla. Nella parte più in basso della gravina si trova una grotta, molto profonda, con il fronte tamponato e resti del lamione d’accesso (la volta che precede l’ingresso) usato come palmento, con grandi vasche e i ripiani perle botti, caratteristica di questo ambiente è la croce incsia nella nicchia di e una conchiglia fossile incuneata nel soffitto

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