Grotta del Rospo, pertinente a Masseria Tremola, è un complesso ipogeico di interesse archeologico. E' collocata nell'ambito di una cava, in rapporto ad una gravina caratterizzata da presenze di strutture ipogee, area B. Il tutto lascia ipotizzare un ampio complesso sepolcrale in funzione di abitati circumvicini che sono noti sulla fascia territoriale costiera, ad una distanza di 5 km. Tali rapporti sono attestati dalla presenza di conchiglie come l'Arca Noe, attestata in contesti sacrali e sepolcrali, come in altri esempi di strutture sepolcrali del Golfo di Taranto, Capo Rondinella. I materiali che forniscono al momento l'individuazione culturale dell'ambiente, sono le ceramiche dipinte del V-IV millennio, quelle ad impasto della prima età dei metalli, e quelle della frequentazione classica (ceramica tornita di VI-IV a.C.). La struttura ipogeica della grotta mostra l'intervento dell'uomo nella modificazione delle pareti. La grotta si inserisce, pertanto, in un comprensorio archeologico che, pur devastato dalla cava, si contraddistingue nella planimetria del vincolo come area A, comprensiva della stessa grotta e della cripta con sovrastante chiesa, quest'ultima datata al 1879. Ad essa si aggrega l'area B con le tipologie di sepolture a grotticella della prima età dei metalli e della fase classica, con frequentazione fino ad epoca medievale