Grotta dell'Erba (giacimento in cavità naturale frequentazione antropica)

Avetrana, Neolitico-età del Ferro

Grotta dell'Erba costituisce in Puglia uno dei più importanti complessi sepolcrali e rituali dal Neolitico all'età del Ferro. E' collocata nel canale di S. Martino, interessato da una serie di cavità, tra le quali è ugualmente nota la grotta di S. Martino. Alcune cavità sono visibili, altre nascoste dalla vegetazione. Nota dagli scavi realizzati tra il 1950 ed il 1953 da parte di C. Drago e di S. Puglisi, fornisce una lettura dell'intensa frequentazione e dell'avvicendarsi delle culture nel territorio. I materiali reperiti secondo un criterio stratigrafico verticale, non hanno consentito una corretta lettura della destinazione dello stesso ambiente, senz'altro sepolcrale e rituale come si evincerebbe dalla struttura della grotta e dalla tipologia dei materiali. Questi danno indicazioni di continuato e composito sviluppo della civiltà del territorio dal Neolitico all'età del Bronzo e del Ferro. La civiltà neolitica è attestata da una serie di reperti inquadrabili dal VI al IV millennio, con ceramiche impresse, incise, graffite, dipinte negli stili Masseria La Quercia, Passo di Corvo, Scaloria, Serra d'Alto, ravvicinate al territorio salentino, come da simulare sintassi decorativa da Porto Badisco. La continuità di frequentazione è espressa nella prima età dei metalli e in quella del Bronzo appenninico e subappenninico, con gli stanziamenti micenei del Golfo ionico sino all'età del Ferro, dalla fine del XIX all'VIII sec. a.C. ed a quelli storici

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