insediamento villa
Attualmente dell’antico sito di Stabiae è possibile visitare solo parte delle ville messe in evidenza dagli scavi novecenteschi, che risultano peraltro non ancora completamente indagate: Villa Arianna, Villa S. Marco e il cosiddetto Secondo complesso. Villa Arianna deve il suo nome ad un affresco del triclinio che raffigura Arianna a Nasso, ritrovato negli scavi settecenteschi e asportato, secondo l’uso dell’epoca di portare via oggetti e affreschi di maggior pregio rinvenuti scavando cunicoli nell’area archeologica. La villa ha un impianto complesso che segue l’andamento del rilievo su cui è stata costruita, è collegata alla piana sottostante attraverso una serie di rampe e si articola in quattro nuclei di realizzazione cronologicamente diversa: l’atrio con gli ambienti circostanti, una serie di vani di servizio collegati ad un impianto termale, il triclinio estivo con gli ambienti circostanti e la palestra. La pars rustica era collegata a quella residenziale da una lunga galleria. Di particolare raffinatezza è l’apparato decorativo della villa, che sembra prediligere le raffigurazioni miniaturistiche negli ambienti più piccoli, lasciando i dipinti di maggior respiro agli ambienti di rappresentanza. La pavimentazione a mosaico in bianco-nero mostra una grande varietà di motivi decorativi. Villa San Marco deve il suo nome ad una cappella settecentesca presente nel sito, è una delle più grandi ville romane finora indagate; si trova sul ciglio della collina, in posizione panoramica. Il nucleo originario con l’atrio è di età augustea, ma il complesso ha subito trasformazioni ed ampliamenti nei decenni successivi; dalla strada si entrava in un cortile porticato di accesso al tablinum, all’atrio e all’impianto termale dotato di calidarium con grande vasca, tepidarium, frigidarium con vasca e gradini. Dalle terme si esce nel giardino porticato con la piscina, chiuso sulla parete di fondo da un ninfeo. La ricchezza dell’apparato decorativo del complesso era particolarmente evidente nel grande ambiente di rappresentanza con pareti rivestite in basso da lastre marmoree e affrescate nella parte superiore, crollato durante il terremoto del 1980. Il secondo complesso fu esplorato nel corso degli scavi settecenteschi, con altre indagini condotte a partire dal 1967 sono stati messi in evidenza parte del peristilio e altri ambienti della villa, franati dal ciglio della collina di Varano sul piano sottostante. Anche questa villa è risultata sottoposta ad ampliamenti del nucleo originale e disponeva di un complesso termale
- OGGETTO insediamento villa
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MISURE
Area: nr ha
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CLASSIFICAZIONE
[Siti archeologici]
- LOCALIZZAZIONE Castellammare di Stabia (NA) - Campania , ITALIA
- INDIRIZZO via Passeggiata archeologica, Castellammare di Stabia (NA)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Come per Pompei, le origini dell'antica Stabiae risalgono alla cultura osca dell'VIII sec. a.C. e la sua storia in età preromana risente degli influssi della cultura greca diffusa dai coloni di Cuma e di quella etrusca della Campania settentrionale. Alla romanizzazione, che segue alla fase sannitica (V-III sec. a.C.), Stabia arriva come piccolo centro urbano dotato di mercato, botteghe e piccole case. Ben presto la città s'ingrandisce, con l'arrivo di esponenti del patriziato romano che cominciano a costruire residenze di lusso. Il terremoto del 62 d.C. e l'eruzione del Vesuvio del 79 d.C. colpirono duramente Stabiae, ma la popolazione rifondò immediatamente un nuovo centro, a differenza di quanto avvenne per Pompei e Ercolano, spostandosi probabilmente nell'area dove successivamente si è formato il nucleo antico di Castellammare di Stabia. I primi scavi sulla collina di Varano alla ricerca dell'antica Stabiae cominciarono nel 1749 per volontà di re Carlo III di Borbone ma bisogna giungere alla seconda metà del XX secolo perché vengano messe in evidenza alcune ville della città romana. Per motivi di conservazione dagli edifici furono distaccati numerosi affreschi visibili oggi nell’adiacente Antiquarium
- TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1500919865
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Parco Archeologico di Pompei
- ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0