Isernia 03- Rio (luogo di attivita' produttiva impianto metallurgico)

Isernia, III a.C - III a.C

L’area oggetto delle indagini archeologiche è ubicata in località Rio nel comune di Isernia, immediatamente a nord ovest della Strada Comunale Rio e a sud est del Vallone omonimo, nelle particelle 1459 e 1429 (F. 65 Comune di Isernia) in un’area dalla morfologia pressoché pianeggiante destinata a colture e ad uliveto. Il sito è risultato subito interessante per il ritrovamento di una notevole quantità di scorie e scarti di lavorazione in lega di rame associati a ceramica acroma, da fuoco e vernice nera. Le indagini hanno permesso di delineare quattro fasi del contesto stratigrafico: Fase I: immediatamente al di sopra del substrato argillo-sabbioso si impostavano alcune strutture con andamento nord–sud ed un accumulo di materiale lapideo frammisto a ceramica e tegole fratte, attestato lungo la parete ovest dell’area di scavo. In particolare alcune di queste risultavano lacerti di strutture estremamente lacunose e compromesse di non chiara funzione, da relazionare probabilmente ad ulteriori attestazioni poste probabilmente oltre il limite est dell’area di scavo, nella porzione già compromessa dalla vecchia condotta S.G.I. esistente. La struttura US 411, invece, oltre ad apparire più robusta, specie nella porzione meridionale, era anche quella che risultava meglio conservata con una lunghezza di mt. 25,30 ed una larghezza variabile compresa tra mt. 0,50/0,80. In associazione alla stessa era un livello con presenza di ceramica comune, ceramica a vernice nera, residui di scorie in lega di rame e frustoli carboniosi. Le strutture ad essa parallele, sono state interpretate come argini artificiali di un piccolo corso d’acqua il cui letto era rappresentato da uno strato costituito da un fitto livello di ciottoli di piccole e medie dimensioni. I suddetti argini risultavano essere stati costruiti utilizzando materiale lapideo di raccolta e materiale di scarto comprendente frammenti laterizi e frammenti ceramici. In particolare l’argine ovest includeva strati con frammenti di ceramica acroma, da fuoco e vernice nera. Si può asserire che nella Fase I l’attività umana era concentrata nella porzione ad est di US 41 poi obliterata da uno spesso strato di origine alluvionale riscontrato su tutta l’area di scavo. Fase II: La seconda fase permette di documentare, nella porzione nord orientale del sito in esame, un grande focolare associato ad accumuli con materiale lapideo e ceramica comune, vernice nera e ceramica da fuoco. Inoltre, su tutta l’area di scavo si riconosceva la presenza di un accumulo di ciottoli unito a frammenti ceramici, frammenti di dolia e laterizi in alta frequenza riscontrato lungo tutta la struttura US 41, leggibile come crollo associato a uno strato ricco di frammenti ceramici e scarti/scorie di lavorazione delle leghe di rame. Fase III: descrive probabilmente la fase di vita più intensa del sito localizzata immediatamente a ridosso di della struttura di maggiori dimensioni che doveva essere ancora visibile. La fase era caratterizzata dalla presenza di un livello ricco di scorie e scarti di lavorazione delle leghe di rame associate ad una modesta quantità di reperti ceramici (ceramica da fuoco, acroma, grezza e vernice nera) e accumuli di carbone e cenere leggibili come residui di focolari e scarichi di materiale. Tra i manufatti in leghe di rame si annoveravano fili e barrette a sezione piena circolare, quadrata e rettangolare probabilmente utilizzati per la produzione di piccoli oggetti. Fase IV: costituisce l’ultimo momento di vita del sito labili tracce di uso del fuoco e ancora un accumulo di materiale lapideo. Nella porzione nord-orientale dell’area di scavo si registrava la presenza di un focolare e un accumulo di ciottoli, laterizi, ceramica, dolia, scorie in leghe di rame e ferro su uno strato ad alta frequenza di frustoli carboniosi. Il tutto risultava obliterato da uno spesso strato argilloso riscontrato direttamente al di sotto del suolo arativo

  • OGGETTO luogo di attivita' produttiva impianto metallurgico
  • MISURE Lunghezza: 40 m
    Larghezza: 8 m
  • AMBITO CULTURALE Età Romana
  • LOCALIZZAZIONE Isernia (IS) - Molise , ITALIA
  • INDIRIZZO Viadotto Del Rio, Isernia (IS)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Siti archeologici
  • INTERPRETAZIONE Solo in contesti fortunatissimi si rinvengono resti di forni o di impianti produttivi metallurgici poiché continuamente smantellati e sostituiti; le scorie, quindi, rappresentano l’indicatore più caratteristico della produzione metallurgica e, essendo il materiale meno facilmente deperibile, spesso costituiscono l’unica testimonianza a disposizione per l’interpretazione e la ricostruzione della produzione effettuata in un sito. L’analisi di tali scarti di lavorazione permette di avere una serie di dati sulla produzione, anche in assenza di ulteriori testimonianze materiali: le fasi attestate in un dato sito (riduzione, forgiatura), le caratteristiche delle strutture utilizzate, la presenza o assenza di strutture per l’evacuazione delle stesse. Anche ad Isernia, le scorie e gli scarti di lavorazione, sono gli unici testimoni di questa attività non essendo stati rinvenuti bassi forni, fornaci o strutture annesse al ciclo produttivo, ma solo accumuli di cenere e carboni a testimonianza dell’uso del fuoco in tutte le fasi di vita del sito. In sintesi ci troviamo di fronte ad un sito articolato relativo probabilmente ad un’area adiacente ad un probabile atelier di lavorazione delle leghe di rame situato ai margini di un probabile corso d’acqua. Le sue fasi di utilizzo si sono succedute in un lasso di tempo ristretto a giudicare dai reperti in strato e ogni fase è obliterata dalla successiva attraverso smantellamenti e accumuli. La cronologia indicativa è fornita, allo stato attuale delle indagini, dalla ceramica a vernice nera ascrivibile al III sec. a.C
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1400108095
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia del Molise
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia del Molise
  • DATA DI COMPILAZIONE 2017
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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