Centro fortificato delle Spugne (insediamento insediamento fortificato)

Castel di Ieri, post 700 a.C - ante 301 a.C

Le mura, partendo con un doppio tracciato dai banchi rocciosi tagliati a picco sulla Valle dell’Aterno, in località La Sella, circondano l’emergenza della Rava del Piede Mozzo e, dopo essersi riunite, appoggiandosi alle ripide pareti che in quel tratto raggiungono anche 15 metri di altezza, si dirigono a nord-ovest passando sotto la Rava del Barile e l’Aia delle Serre per poi risalire in quota fino alla cima delle Spugne, qui, dopo averla circondata, ridiscendono sull’altro versante, con andamento quasi parallelo, fino a giungere ai banchi rocciosi che precedono la spianta detta Aia delle Serre. Da questo punto si diparte un tratto di muro che, dirigendosi ad ovest lungo le pendici più basse delle Spugne, va da innestarsi alle rocce del versante Subequano, ricongiungendosi alla linea delle fortificazioni presenti su questo lato. La sommità delle Spugne risulta, così, del tutto racchiusa in un proprio perimetro murario, mentre le difese dei versanti nord-orientali delle altre cime restano affidate alle asperità naturali. Un secondo tratto di mura, connesso agli speroni rocciosi da un lato e allo strapiombo del Nido dell’Aquila dall’altro si allinea per circa 160 metri sul ciglio del versante Subequano del pianoro che si allunga a nord-ovest delle Spugne. La tecnica costruttiva è primitiva con massi semplicemente sovrapposti senza essere stati sbozzati, mancano anche zeppe o altri accorgimenti atti a favorire la stabilità della struttura ad eccezione della scelta di porre i blocchi di più modeste proporzioni nei filari inferiori e i più grossi in alto. Dove le pareti rocciose rappresentavano l’unico baluardo difensivo si era comunque provveduto a predisporre massi e pietrame di rincalzo per tamponare eventuali varchi e soprelevazioni laddove le emergenze risultavano poco rilevanti. Si sono individuati anche tagli effettuati per operare degli adattamenti agli speroni rocciosi. Nei pressi della Rava del Piede Mozzo, dove la linea difensiva è meglio conservata e in alcuni punti supera i due metri, si evidenziano filari di blocchi che si alternano a cumuli di pietrame allineati lungo il perimetro della cinta. Un altro tratto in buone condizioni, anche se le strutture superiori sono crollate, è presso l’Aia delle Serre

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