Vicus di Campo Valentino (insediamento insediamento urbano)

Molina Aterno, post 300 a.C - ante 400 d.C

Si tratta di un vicus caratterizzato da una strada, fiancheggiata da un canale, intorno a cui si sono individuate numerose strutture afferenti a diverse tipologie di edifici. La strada risulta sostruita, verso sud, con murature che costituiscono le pareti degli ambienti delle costruzioni attestate lungo questo asse. Soprattutto a nord della strada si evidenzia una complessa articolazione degli spazi per diversi aspetti non del tutto chiarita. Le murature portanti, conservate per lo più a livello di fondazione con pochi elementi di alzato, sono realizzate con blocchetti irregolari di pietra calcarea legati con malta; ad esse si associano, a volte, muri in argilla, rinvenuti in strati di disfacimento. I pavimenti sono, in diversi casi, in cementizio a base fittile con inserti che creano diverse partizioni decorative: reticolato di linee punteggiate dentate; punteggiatura di crocette bicrome, in colori contrastanti e bordo costituito da una linea semplice dentata; punteggiato ortogonale di dadi fittamente disposti sulla superficie. L’ambiente 3 ha restituito un pavimento in cementizio a base fittile con campo delimitato da una linea tripla di tessere nere, nel quale si dispongono inserti litici di forma quadrata e rombica, disposti senza regolarità e piuttosto radi; nella parte centrale una seconda cornice di tre file di tessere nere delimita un pannello quadrangolare contenente, al centro, un incavo rettangolare poco profondo (probabilmente per l’alloggiamento di un sostegno di mensa o di un altare), intorno al quale si dispongono inserti simili ai precedenti, ma in modo più fitto; in corrispondenza di ciascuno dei quattro angoli dell’incavo sono tre losanghe adiacenti a formare un effetto di "cubi prospettici". Il vano produttivo x, invece, ha mostrato un rivestimento pavimentale a commesso di laterizi disposti a spina di pesce (il rivestimento sussiste soltanto negli angoli nord ed ovest, mentre nel resto del vano se ne conserva solamente l’impronta sullo strato di preparazione). Presenti anche i tessellati bicromi con bordo doppio o triplo nero in campo bianco. Molti degli ambienti prospicienti la via, dal lato sud, erano adibiti ad attività produttive come attestato dalla presenza di numerose vaschette di varie dimensioni. Si è individuata anche una cella vinaria o olearia attrezzata con grandi dolia e un torcularium. All'estremità meridionale ed occidentale dello scavo sono gli edifici a carattere residenziale. Nei pressi del canale che costeggia la strada sono i resti di una forgia per la lavorazione dei metalli. Sempre a sud della strada è un ampio spazio aperto identificabile come un settore ad uso pubblico, dove insiste un edificio, da interpretare come sacro, costituito da tre celle identiche affiancate, con l'ambiente centrale pavimentato a mosaico e dall'ingresso incorniciato da due colonne. Le diverse costruzioni risultano essere state interessante da significative ristrutturazioni e ricostruzioni volte al recupero degli spazi. In particolare si registra la riedificazione di alcuni muri su quanto restava di membrature murarie precedenti, nonché chiare modificazioni delle articolazioni interne dei vani e dei percorsi. Sulle pavimentazioni musive si sono individuati piani di cottura e, negli ambienti più lontani da quelli centrali, sepolture dagli scarni corredi

  • OGGETTO insediamento insediamento urbano
  • LOCALIZZAZIONE Molina Aterno (AQ) - Abruzzo , ITALIA
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il pianoro è risultato essere stato occupato da una necropoli arcaica che ha restituito molti materiali tra cui alcuni vasi, ornamenti ed armi che hanno rivelato una fitta rete di traffici e scambi commerciali con l’Etruria e l’area laziale già nel VI sec. a.C. La presenza di bronzetti rappresentanti Ercole e di tombe arcaiche, individuate e segnalate già alla fine dell’Ottocento dal De Nino, la costruzione in età romana di un acquedotto lungo la strada che conduce a Secinaro (AQ) e la scoperta di strutture murarie e frammenti di decorazione architettonica presso la vicina chiesa di San Pio individuano il territorio di Molina Aterno come tra i più ricchi ed interessanti della valle Subequana
  • TIPOLOGIA SCHEDA Siti archeologici
  • INTERPRETAZIONE La strutturazione del vicus lungo una strada di media percorrenza, connessa alla viabilità maggiore, parallela al corso dell’Aterno e sicuramente collegata al tracciato della Valeria Claudia nei pressi di Superaequum, individua, fin dall’impianto, una precisa zonizzazione tra spazi pubblici e privati, per quanto e stato finora possibile riconoscere nella lunga sequenza delle ristrutturazioni e dei cambiamenti di destinazione d’uso. La prima fase di occupazione del sito come insediamento stabile si data dalla fine del III sec. a.C., come attestano numerosi frammenti ceramici rinvenuti. L’insediamento ebbe un fiorente sviluppo tra la fine del II e il I secolo a.C., epoca a cui si ascrivono gran parte degli impianti produttivi, i due edifici residenziali individuati e l’area a carattere pubblico con l’edificio sacro. Dopo un periodo di abbandono, la zona fu riutilizzata, in età tardo antica, sia a scopo abitativo che produttivo: all’ultimo periodo di vita del sito appartiene la forgia per la lavorazione dei metalli. In alcuni casi l’articolazione interna dei vani venne modificata per fare spazio a sepolture
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1300301003
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio dell'Abruzzo con esclusione della citta' dell'Aquila e dei comuni del cratere
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio dell'Abruzzo con esclusione della citta' dell'Aquila e dei comuni del cratere
  • DATA DI COMPILAZIONE 2018
  • DOCUMENTAZIONE GRAFICA planimetria (1)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - post 300 a.C - ante 400 d.C

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'