Oppidum di Rocca Vecchia (insediamento fortificato, insediamento)
Posto sul monte che sovrasta l’abitato medievale di Pescina (quota 942 ad est di Pescina) e precisamente sulla destra dell’imbocco della Valle del Giovenco, l’oppidum di Rocca Vecchia è fra i più importanti centri fortificati della Marsica antica (cfr. stralcio tavoletta IGM, Pescina, F 152 IV NE). La sua superficie interna di ben 18 ettari, oltre alla presenza di numerosi terrazzamenti e di numerosi frammenti ceramici, conferiscono a questo oppido un carattere non solo strettamente difensivo, ma anche stanziale. La cinta muraria con una circonferenza di oltre 2 km e con una cortina muraria in poligonale di prima e seconda maniera, si presenta in cattivo stato di conservazione ad eccezione del lati nord e nord-ovest in cui rimangono pochi blocchi affioranti dal terreno. Il lato nord-est presenta ampi tratti affioranti con un massimo di due filari di blocchi in alzato; va inoltre segnalata la presenza di resti relativi ad una porta con ingresso aperto a nord-est e di cui non si può stabilire l’ampiezza dell’ingresso dato lo stato d’interramento. Il lato est è testimoniato da un grandioso crollo (foto n. 2); il tracciato murario è seguibile per tutta la sua lunghezza e presenta tratti che conservano due o tre filari di blocchi in alzato; il lato est ha inizio con la presenza di uno spigolo regolarizzato della cinta muraria (foto n. 1) forse relativo ad un sistema difensivo della porta nord-est; è inoltre visibile, all’esterno delle mura, un fossato di difesa scavato nella roccia e attualmente riempito dal crollo della cinta muraria (foto n. 2). Il lato sud-est, ben conservato e con tratti murari di due o tre filari di blocchi in alzato (foto n. 3), presenta una posterula aperta a sud-est con ampiezza di 1.45 m (foto n. 4); all’esterno della posterula si notano diversi fossati difensivi scavati nella roccia in modo da non rendere facile l’assalto alla posterula. Il Lato sud/ sud-ovest, è fra i meglio conservati e presenta ampi tratti con alzato di 2, 4 o 5 filari di blocchi (foto nn. 6-9). Altra particolarità è costituita dalla presenza, all’esterno della cinta muraria, di un lungo fossato scavato nella roccia e parzialmente riempito dal crollo del muro sovrastante (foto nn. 5, 9), presente su tutto il lato sud-ovest (foto n. 8). Il lato ovest, in cattivo stato di conservazione, è testimoniato da brevi tratti composti da pochi blocchi affioranti dal terreno. Per i lati nord e nord-ovest poco si può dire rispetto al già detto, se non la presenza di forti strapiombi rocciosi che costituiscono una difesa naturale. La presenza e l’utilità dei fossati nei lati est e sud-est appare chiara dall’osservazione della presenza di un pendio troppo dolce, che certamente avrebbe facilitato un eventuale assalto; per ovviare alla mancanza di una difesa naturale data dal pendio ripido, presente negli altri lati, furono quindi realizzati i fossati. Presenti sul versante nord-est, in vicinanza della porta, resti di terrazzamenti di cui solo due ben visibili, mentre gli altri sono stati sconvolti dalle opere di rimboschimento forestale. Resti di una strada antica sono visibili all’esterno della porta del lato nord-est; strada che dal fondo della valle, attraversando il fiume Giovenco, saliva sul monte ed entrava nell’interno della recinzione, attraverso la porta nord-est
- OGGETTO insediamento fortificato
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CLASSIFICAZIONE
insediamento
- LOCALIZZAZIONE Pescina (AQ) - Abruzzo , ITALIA
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Gli oppida Marsi, posti su monti e colline, in chiara posizione dominante e di controllo di accessi a pascoli interni o grandi vie di comunicazione, i recinti o centri fortificati Marsi, costituiscono uno degli elementi caratterizzanti del paesaggio e sono una delle più grandi realizzazioni architettoniche lasciateci da questo popolo. La loro posizione in quota, rispetto al livello del mare, va da un minimo di 670 m ad un massimo si 1666. Sono generalmente a pianta ovoidale o ameboidale, con qualche variante, e presentano una o due recinzioni di muratura posta a secco. La pianta, comunque, è il più delle volte determinata dall’orografia e morfologia dei luoghi. La muratura, composta di pietrame di tipo calcareo, è posta in opera a secco, con una cortina composta da filari di blocchi, grandi e piccoli, e con l’uso di molte zeppe nei vuoti lasciati dal contatto dei vari blocchi, ed è vagamente collegabile alla prima e alla seconda maniera poligonale (Lugli, 1957), dato lo stato appena sbozzato ed informe dei blocchi utilizzati. La muratura poggia direttamente sulla roccia di base, senza trincee di fondazione. Lo spessore della muratura varia dai 1.80 ai 3 m ed è costituito: da un paramento esterno, formato da grossi blocchi ben disposti; da un paramento interno, formato da medi e assai informi blocchi; da un riempimento di pietrame medio e minuto, posto all’interno fra i due paramenti. Nei casi di muratura posta su un forte pendio roccioso, il muro costituisce un bastione con terrapieno interno, il tutto costituito da: un paramento esterno, leggermente aggettante verso l’interno e composto da grossi e spessi blocchi; da un terrapieno alle spalle, costituito da un riempimento di pietrame medio e minuto unito a terra. È, inoltre, possibile in alcuni oppida, l’uso, alle spalle del muro di cinta, di un terrapieno a piano inclinato o “aggere”, contenuto da uno o più muri di controscarpa ed utilizzato solo nei casi di posizionamento del muro su un dosso (tale sistema appare nell’oppidum della Giostra, località Amplero in comune di Collelongo, L’Aquila). Nell’interno, alle spalle della recinzione, è presente in tutti i recinti attualmente conosciuti, una fascia anulare o strada di percorrimento interno in pietrame, di un’altezza costante di 5 m, che è formata da un terrapieno composto da un riempimento di pietrame e terra appositamente spianato e pressato, sì da costituire un sub aggere. La funzione di queste fasce anulari era quella di permettere un rapido e facile percorso della cinta da parte dei militi della difesa. Va, inoltre, notato che, in alcuni casi, la difesa degli oppida veniva affidata, nei casi di dolce pendio, non solo alle mura, ma anche ad appositi fossati, scavati e posti all’esterno del muro di cinta. Lungo le mura dei recinti più piccoli, quasi sempre, si aprono due porte di cui: una piccola o posterula di ampiezza variabile da 1 a 1.45 m; una grande, con ingresso realizzato da uno sdoppiamento parallelo del muro di cinta, di ampiezza variabile da 1.50 ai 2.50 m. Nei centri grandi o medi la presenza e il numero delle porte varia da 3 a 4, pur mantenendo le stesse dimensioni di ingresso. Negli oppida medi e grandi sono presenti, nell’interno, muri di terrazzamenti, relativi ad adattamenti per la creazione di terrazzi adatti al posizionamento in piano di capanne. Quasi sempre presente, nell’interno degli oppida, è una o più cisterne, scavate nella roccia e foderate di muratura. La cisterna più comune presente nei centri fortificati marsi è del tipo circolare con banchina anulare in muratura posta a contatto col fondo (presente nei centri fortificati di M. Alto di Trasacco e di La Giostra di Collelongo, cfr. Letta 1977); l’originalità delle cisterne marse sta nella presenza, sempre costante, di due colonne poste sulla vera della cisterna, atte a reggere il verricello preposto per l’attingimento dell’acqua dal fondo della cisterna. In complesso si possono distinguere 5 tipi di oppida che sono: I - con pianta ovoidale o rotonda, con una sola recinzione, 2 porte e cisterna circolare sulla sommità; questo tipo è molto vicino come tipologia ai centri fortificati umbri ed è generalmente di piccole dimensioni che non superano i 500 m di circonferenza; II - con pianta ovoidale o ameboidale, con 2 recinzioni, almeno 3 porte, cisterna sulla sommità, terrazzamenti e con circonferenza muraria variabile dai 400 ai 1000 m; … [cfr. OSS]
- TIPOLOGIA SCHEDA Monumenti archeologici
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CONDIZIONE GIURIDICA
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1300016343
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio dell'Abruzzo con esclusione della citta' dell'Aquila e dei comuni del cratere
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio dell'Abruzzo con esclusione della citta' dell'Aquila e dei comuni del cratere
- DATA DI COMPILAZIONE 1979
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2018
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0