CASTELLACCIO DELLE SORGENTI DELLA NOVA (insediamento insediamento naturalmente difeso)

Farnese,

Le indagini al sito hanno evidenziato la presenza di ampi terrazzi artificiali eseguiti per regolarizzare la rupe e ottenere spazi abitativi più funzionali sui quali furono impiantate le capanne, mentre nei tagli delle pareti rocciose vennero ricavate delle grotte destinate ad abitazione o a funzioni di servizio. Le capanne sono del tipo a base incassata nella roccia con pianta circolare, ellittica o rettangolare o con fondazione su canaletta e pianta ovale. Le prime, di ampiezza compresa tra gli 11,5 ed i 13,5 mq, sono state rinvenute solo nella parte alta dell'abitato. Le altre, di dimensioni maggiori, presentano una larghezza costante di 8 metri c.a. per una lunghezza compresa tra m 8,40 e 15 e si trovano sui terrazzamenti a mezza costa. La funzione abitativa era assolta anche dalle grotte che, scavate artificialmente, presentano piante di forme diverse (rettangolare con abside della parete di fondo, circolare o rettangolare), ciascuna della quali sembrerebbe curiosamente in rapporto con singoli settori dell'insediamento. Le grotte di servizio, usate verosimilmente come magazzini, si distinguono dalle altre per le dimensioni ridotte e la lavorazione meno accurata. Tra le strutture di servizio vanno annoverate anche quelle destinate alla cottura dei cibi, costituite da ampie nicchie a cielo aperto interamente occupate dal focolare. L'organizzazione spaziale interna appare caratterizzata da un'alta densità di occupazione, con unità abitative molto vicine e numerose strutture di servizio, forse comuni, come forni, bacini per la raccolta delle acque, buche di scarico, ecc. Alla sfera del sacro riconducono alcune probabili strutture cultuali comuni ove sono attestati sacrifici o deposizioni rituali nonché una sorta di altare a gradoni, posto sulla sommità dell'insediamento, forse destinato a pratiche che coinvolgevano l'intera comunità. L'area interessata dall'insediamento misura circa 15 ha. Lo scavo ha restituito una grande quantità di materiali, soprattutto ceramici, riferibili a forme vascolari destinate prevalentemente alla conservazione delle derrate, alla preparazione ed alla cottura dei cibi nonché la loro consumo. Molto numerosi inoltre sono gli oggetti connessi alla tessitura, attività che sembra talora essersi svolta in luoghi deputati. Rilevanti, infine, sono anche gli indicatori dell'artigianato metallurgico, sebbene non siano ancora state individuate l'officina o le officine destinate a tale attività. Dal punto di vista cronologico l'insediamento sembra svilupparsi a partire dalla fase 2 del Bronzo finale sino alle soglie dell'età villanoviana. Dalla grotta 10 del settore III proviene una fibuletta a sanguisuga che testimonia una frequentazione dell'area nel corso della fase avanzata del primo Ferro. La presenza di sporadici frammenti ceramici attribuibili al Bronzo medio 1-2 indizia una frequentazione la cui natura non è stata chiarita

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