Testa femminile, leggermente volta a sinistra, con torsione del collo; con capigliatura caratterizzata da una scriminatura centrale con due bande di capelli che si raccolgono sulla sommità del capo a formare un nodo sorretto da una benda, mentre altre due lunghe bande si raccolgono sulla nuca e scendono separatamente sulle spalle. Le singole ciocche sono evidenziate da solchi di trapano; un piccolo ricciolo scende su ogni guancia. Gli occhi hanno bulbi molto rilevati ed allungati; le iridi incise nella forma "a pelta"; le sopracciglia accompagnano la linea allungata degli occhi; l'ovale del volto è molto carnoso, grande e serrata la bocca. Il busto, aggiunta di probabile epoca Seicentesca, è formoso, con seno destro scoperto; coloristico il contrasto tra il marmo bianco del corpo e l'alabastro fiorito del mantello, allacciato sulla spalla sinistra con tre fibbie. La testa ripropone un tipo iconografico (sia per i caratteri somatici sia per l'acconciatura) molto diffuso nella scultura romana e riconducibile alla famosa creazione dell'Afrodite Capitolina (HELBIG, n. 1277: H. von Steuben), di IV sec. a.C., peraltro molto rielaborato, in numerose varianti, in età ellenistica (cfr. per esempio Antichità di Villa Doria Pamphilj, Roma 1977, n.72, p.73, tav. XLVIII). La testa della collezione Ludovisi per i caratteri stilistici (gusto barocco nella resa dell'acconciatura, uso del trapano, resa dell'iride) sembra assegnabile al II sec. d.C. avanzato. Il tipo ebbe molta fortuna in età barocca: se ne conoscono infatti numerose rielaborazioni del XVII sec. (si veda, per esempio, G. A. MANSUELLI, Le sculture della Galleria degli Uffizi, I, Roma 1958, n. 317)