Coperchio di sarcofago (sarcofago/ coperchio a kline)

Coppia di defunti distesi su kline, Roma, SECOLI/ III prima metà

L'alto materasso insiste direttamente sulla cassa come di norma per i coperchi a kline di produzione attica, cui è estraneo l'uso tipico dei sarcofagi microasiatici di elaborate cornici a mediare il passaggio tra il kline e la cassa. Entrambi semidistesi, i defunti si appoggiano con il gomito sinistro su due cuscini di foggia differente, non allineati sullo stesso piano, secondo una disposizione tipica delle klinai attiche. La coppia indossa tunica e mantello. L'uomo cinge con il braccio destro le spalle della compagna, la mano sinistra, che in origine doveva stringere il rotulo, abbandonata sul cuscino; la compagna, che con la mano destra oggi spezzata tratteneva probabilmente un lembo del mantello, sostiene con l'altra il capo. Per l'atteggiamento della figura femminile cfr. tra gli altri un coperchio a kline attico forse dalla necropoli di Tolmetta (cirenaica): A. L. PIETROGRANDE, in AfricaIt., 3, 1930, p. 113, n. 5, fig. 8. La parte anteriore del materasso percorsa da un fregio d'armi è frutto di una rilavorazione ad opera di maestranze urbane. Similmente il materasso della kline di un sarcofago strigilato di fabbrica attica rinvenuto sulla via Appia presso Frattocchie, assegnabile al III sec. d.C., conservato al Museo delle Terme, Aula I, appare anteriormente rilavorato con scene di caccia da maestranze urbane, come pure da ascrivere a un intervento posteriore all'importazione del pezzo sono le due elaborate volute che concludono i lati brevi della kline (HELBIG III, p.7 ss., n. 2120 (B. Andreae) ; G. KOCH, in bibl., pp. 52-63. Sulla base del trattamento delle vesti della coppia dei defunti, sulla traccia del Koch (in bibl.) sembra di poter ascrivere il coperchio alla prima metà del III sec. d. C

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