Capitello composito figurato (capitello)

Roma, SECOLI/ IV prima metà

Il capitello presenta una prima corona di foglie d'acanto, a cinque lobi scanalati, dagli spazi intermedi delle quali partono le foglie di una seconda corona delle cui foglie centrali si vede solo la parte inferiore, essendo la parte superiore coperta da una figura femminile alata, vista di prospetto, nella posizione della cosiddetta "corsa in ginocchio". Queste figure presentano un ginocchio, che è il destro o il sinistro a seconda del lato considerato, poggiato sulla punta di una foglia della prima corona, ed il piede dell'altra gamba anch'esso poggiato sulla punta di una foglia contigua alla precedente. La figura indossa un chitone manicato, con alta cintura, ed un mantello avvolto intorno ai fianchi un lembo del quale è poggiato sulla coscia della gamba piegata. Nella mano, lateralmente tesa, tiene un enorme grappolo con foglie. Le ali sono ampiamente distese. Agli angoli ci sono quattro figure di eroti, stanti, con le gambe divaricate che poggiano su due foglie contigue. Indossano solo la clamide che portano gettata dietro le spalle. Gli eroti tengono, alternativamente nella mano destra e nella sinistra, un cesto colmo. Ai lati delle vittorie ci sono dei caulicoli con fiore. Il kalathos ha il bordo segnato da un listello liscio, a sezione convessa, sul lato anteriore è decorato con motivo a perle e astragali sugli altri lati. Sopra di questo si intravvede su alcuni lati un motivo ad ovuli e freccette che viene in parte coperto dalle ali delle Vittorie. L'abaco è decorato da tralci vegetali che partono da rosette centrali. Il fiore d'abaco è sostituito dalle teste delle figure femminili alate. Il Matz ( F. MATZ - F. von DUHN, Antike Bildwerke in Rom, Leipzig 1881-82, 3, n. 3445) ha proposto che il capitello provenga dalle Terme di Caracalla dove sono stati rinvenuti altri capitelli di questo tipo. Ad un'attente analisi delle qualità stilistiche di questi si possono notare delle differenze tali da non poter attribuire al capitello qui preso in considerazione una datazione corrispondente. Vediamo infatti, per esempio, la totale scomparsa delle volute nel capitello Mattei; tale elemento, invece, si trova ancora negli esemplari delle Terme di Caracalla come anche si trova nel capitello che sta nel Cortile della Pigna ai Musei Vaticani (W. AMELUNG, Die Sculpturen des Vaticanischen Museums, I, Berlin 1903, p. 904, tav. 119) che il Mingazzini (P. ARNDT - W. AMELUNG, Photographische Einzelaufnahmen antiker Sculpturen, München 1929 ,n. 3249) assegna all'età di Gallieno e che il Petersen (W. AMELUNG, op. cit., p. 906) data il capitello Mattei dopo per il quale sia il Mingazzini sia il Mercklin (E. von. MERCKLIN, Antike Figuralkapitelle, Berlin 1972, n. 392) sono daccordo per una datazione posteriore cioè per i primi decenni del IV sec. a.C. Anche il Kaehler (H. KAEHLER, Dekorative Arbeiten aus der Werkstatt des Konstantinsbogens, Jd I 51, 1936, p. 201, nota 1) afferma che questo capitello, insieme a quello che si trova in S. Maria in Cosmedin, sono della stessa officina dell'Arco di Costantino. Un ulteriore confronto si può fare con un capitello di S. Maria della Rotonda ad Albano Laziale (E. von MERCKLIN, op. cit., n. 399) datato all'inizio del IV sec. d.C

  • OGGETTO capitello
  • MISURE Diametro: 46 cm
    Altezza: 58 cm
    Larghezza: 59 cm
  • CLASSIFICAZIONE EDILIZIA/ELEMENTI ARCHITETTONICI /ELEMENTI STRUTTURALI
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Collezione Mattei
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Mattei di Giove
  • INDIRIZZO Via Michelangelo Caetani, 32, Roma (RM)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Reperti archeologici
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1200123658
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Museo Nazionale Romano
  • ENTE SCHEDATORE Museo Nazionale Romano-Palazzo Altemps
  • DATA DI COMPILAZIONE 1978
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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