luogo con tracce di frequentazione (strutture murarie, resti osteologici)

Colli Al Metauro, PERIODIZZAZIONI/ ARCHI DI PERIODI/ Età romana - Età Rinascimentale

Segnalazione del 1930 sul rinvenimento, in occasione di scavi per la messa a coltura di piante di vite, di "avanzi" di un'antica fornace di vasi nei pressi della Chiesa di San Liberio. Nell'occasione furono recuperati frammenti ceramici di varia grandezza e "uno di questi era segnato da numeri romani". Risale invece al 1961 la segnalazione del rinvenimento, nei terreni circostanti la Chiesa di San Liberio, di "ossa di morti che sembravano sepolti in fretta". Identici rinvenimenti di ossa umane furno individuati a Nord-Est della chiesa, nel fondo di Casa Franchi (localizzata a Nord. sulla riva destra del Metauro) e sulla collina retrostante la Chiesa. Inoltre, durante uno scasso nell’orto della casa parrocchiale, emersero a 50 cm di profondità, n. 7 scheletri affiancati ricoperti di "piastre arenarie e tufacee". In direzione Sud, poco oltre il confine dell’orto, vi era una struttura in calcestruzzo "a forma di sette". Lungo la parete destra del torrente Scaricalasino, ad circa 1 km da “S. Liberio ad Tumbas”, affioravano cippi rudimentali in arenaria sotto i quali si aprivano grotte piene di ossa. La stessa segnalazione riporta la scoperta di una sepoltura, presso il fosso Scaricalasino, contenente un defunto con spada (andata perduta perché il colono l’ha data al fabbro per farci un coltello). Un'ulteriore segnalazione del 1973, fa invece riferimento all'individuazione di un muro in pietra di presunta antica origine, sul fondo di proprietà parrocchiale di San Liberto

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