Nei terreni Mercolini l'Allevi scavò tra il 1875 e il 1877 una necropoli picena composta da 59 sepolture distinte in 2 gruppi e altre 4 più isolate.Dalla pianta lasciataci dallo studioso le tombe risultano disposte a filari e a scacchiera, prive di ghiaia, l'inumato posto in posizione rannicchiata e con una pietra non lavorata posta sopra come segnacolo. Le tombe più ricche risultava poste a una profondità maggiore e in posizione isolata. Alcune delle tombe infantili risultavano raggruppate. La ceramica descritta dall'Allevi rientra in quella del Piceno IV A: biconici a "tromba" e "crateri quadriansati". Sono descritti, inoltre, pugnali a stami e spade con elsa a croce, ornamenti in ambra, fibule in bronzo ad arco liscio, "qualche rarissima volta con graffiti a figure geometriche", a due o tre bottoni a volte conformati ad anitrella. Tra le fibule in ferro sono presenti quelle a due o tre gobbe. La presenza di un pendaglietto antropomorfo e di un frammento pertinente alle "grosse fibule a barchetta" potrebbe far pensare a un inzio nella frequentazione della necropoli un po' precedente, forse nel Piceno III. Il rinvenimento di ulteriori oggetti nel 1953 in proprietà I.R.C.E.A. dimostra che lo scavo Allevi non esaurì completamente il deposito. Nel 1986, in seguito a una segnalazione telefonica, la Dott.ssa Lucentini constatava durante un sopralluogo in proprietà Grilli la presenza di uno scasso di oltre un metro per l'impianto di una vigna dal quale erano stati raccolti numerosi materiali di interesse archeologico, per lo più piceni, associati a resti osteologici. Il rinvenitore affermava di aver distinto tre raggruppamenti differenti associabili a tre sepolture distinte che presentavano corredo ceramico e bronzeo. Nell'angolo NO del terreno, inoltre, era stata rinvenuta "una grossa buca con cenericcio" con associati materiali riconducibili a età romana o post-romana (frr. di tegole, di un grosso piatto in ceramica grigia e un frammento di modanatura (diametro 0,30-0,40 m circa)