Cippo di Settimello

Cippo funerario del tipo B delle pietre isolane in arenaria, Firenze, VI a.C seconda metà

Cippo funerario del tipo B delle “pietre fiesolane”, presenta una forma prismatica su base parallelepipeda

  • OGGETTO cippo
  • MISURE Profondità: - cm
    Diametro: 170 cm
  • AMBITO CULTURALE Ambito Etrusco
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Villa Corsini a Castello
  • LOCALIZZAZIONE Villa Corsini a Castello
  • INDIRIZZO Via della Petraia 38, 50141 Firenze, Firenze (FI)
  • SPECIFICHE DI LOCALIZZAZIONE Reperto ubicato nella sezione “Testimonianze dal territorio”
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il cippo di Settimello si presenta come l’esemplare più monumentale delle pietre fiesolane, ma fortemente anomalo rispetto ai tipi più diffusi. Con il termine “pietre fiesolane” si indica una classe di segnacoli funerari diffusi nell’agro fiorentino fiesolano nel tardo arcaismo, realizzati in arenarie locali, prodotti per la massima parte da poche singole botteghe operanti in un’area abbastanza ristretta e legate anche a maestranze itineranti. Tale produzione è destinata alla committenza del ceto magnatizio rurale ma si può considerare anche probabile espressione di schemi collegati alla nascente formazione urbana di Fiesole. La classificazione Magi-Nicosia ha evidenziato tre tipi principali: stele trapezoidale con più riquadri figurati oppure con un solo riquadro; stele ovoide-cuoriforme; cippo parallelepipedo con due sottovarianti. La diffusione della classe è estesa ad un ampio tratto della media valle dell’Arno con le convalli afferenti, ma il massimo addensamento si osserva nel Mugello e Val di Sieve, territorio di cui, per tutta l’epoca etrusca, Fiesole costituisce il naturale polo di gravitazione economica, culturale e politica. Le pietre sono spesso decorate con scene interpretate nell’ottica dell’autorappresentazione aristocratica: scene di banchetto o di compianto funebre, oppure figure isolate, spesso guerrieri che probabilmente presuppongono un nuovo genere di classe militare di alto rango, legata all’organizzazione politica in distretti distribuiti sul territorio. Da un lato si è sottolineato il valore delle pietre come fossile guida per la lettura della tipologia del popolamento di quest’area; dall’altro, se ne è tentata una lettura in parallelo con il modello di sviluppo della società etrusca nella seconda metà del VI secolo a.C. L’individualità dei monumenti fiesolani è essenziale per la comprensione di fenomeni omologhi al di là dei valichi appenninici. La peculiarità del cippo di Settimello si esprime anche e soprattutto sotto l’aspetto della scelta decorativa: i paralleli più convincenti sono stati trovati in pochi esemplari, un cippo rinvenuto a Pistoia presso il Palazzo dei Vescovi (anch’esso decorato con leoni) e uno proveniente da via dei Bruni a Firenze, ambedue terminano con una forma a cipolla anche se più piccola e più globulare. Il filone di ricerca più recente tende a collegare il cippo di Settimello alla produzione di botteghe marmorarie attive a Pisa e Volterra, specializzate nella realizzazione di monumenti con basi che hanno agli angoli leoni rampanti. Stando alla diretta testimonianza di Luigi Adriano Milani, fino al 1835 il proprietario della villa di Settimello dove era conservato il cippo era lo stesso marchese Uguccioni Gherardi, proprietario dell’altra villa, quella denominata La Mula, dove si conserva la superba tholos. Per questo sarebbe logico localizzare la tomba del nostro cippo nell’area delle grandi necropoli principesche orientalizzanti e arcaiche pedemontane tra Quinto e Sesto Fiorentino
  • TIPOLOGIA SCHEDA Reperti archeologici
  • SPECIFICHE DI REPERIMENTO Acquistato nel 1903 come proveniente da Villa Gamba a Settimello (comune di Calenzano) e già collocato nel giardino del Museo Archeologico di Firenze, sopra il tumulo di Casal Marittimo, poi nella Sala dei Faesulani
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900650665
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • DATA DI COMPILAZIONE 2016
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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