S.Croce (insediamento tracce di insediamento)

San Biagio Della Cima,

Sito arroccato ubicato sulle pendici nord-occidentali di Monte S.Croce,lungo il crinale che separa la Valle Crosia dalla Val Nervia. Il toponimo si deve all'ubicazione,sul pianoro sommitale, di una cappella così intitolata,databile al XVIII sec., oggi sconsacrata e in completo abbandono. Il versante settentrionale, aspro e dirupato dalla cima (quota 359 m slm) fino alla quota di 300 m slm, si fa poi più dolce, dando origine a NO ad un'area moderatamente acclive, terrazzata mediante muretti a secco e delimitata alla quota inferiore (275 m slm) da un possente muro di contenimento , di modulo totalmente differente dalle murature suddette, sebbene realizzato con la stessa tecnica. Esso risulta, infatti, costituito da un paramento di blocchi irregolari in conglomerato di grandi dimensioni, alcuni tra i quali misurano circa 120 cm. di lunghezza, e raggiunge in alcuni punti un'altezza di 380 cm.; attualmente risulta conservato per una cinquantina di metri. Il sito, noto a grandi linee in seguito agli studi della sezione di Sanremo dell'Istituto Internazionale di Studi Liguri, è stato riconosciuto, ubicato con precisione ed esplorato grazie alle ricerche di superficie condotte dalla Soprintendenza per i beni archeologici della Liguria nell'estate del 2003. La ricognizione dei terreni immediatamente circostanti il muro sopra descritto ha restituito una notevole quantità di reperti ceramici (laterizi, anforacei, ceramica fine da mensa) databili tra III-II sec. a.C.(un orlo di greco italica tarda, un fr. di vernice nera) e la piena età imperiale (sigillate sud-galliche). L'area terrazzata a SO non è stata invece ricognita a causa della fitta vegetazione presente, ad esclusione di una ristretta fascia a ridosso della parete a strapiombo, dove si segnala la presenza di alcuni ruderi di edifici agricoli a pianta rettangolare con volta a botte, presumibilmente moderni. Il pianoro sommitale appare alquanto disturbato da attività relativamente recenti, a cominciare dalla cappella settecentesca, fino alle cisterne e a cumuli di detriti edili moderni. Qui, la raccolta di superficie non ha restituito materiali; da segnalare, tuttavia, il rinvenimento di due frammenti isolati di anfora tirrenica con impasto augitico lungo il sentiero che collega S.Croce con Colle Aprosio, ossia sulle prime balze del versante meridionale

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