Necropoli di Pian de la Gnela (area ad uso funerario necropoli)

Pieve D'alpago, post 700 a.C - ante 400 a.C

In seguito alla segnalazione di scavi clandestini in località Pian de la Gnela, la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto ha recuperato nell’agosto 2002 una splendida situla bronzea che si trovava schiacciata all’interno di una tomba a cassetta litica (parzialmente manomessa dai clandestini). Le indagini stratigrafiche, durate dal 2003 al 2012, hanno permesso di individuare una necropoli piuttosto estesa impiantata sul margine settentrionale di un terrazzo compreso tra i 900 e i 925 m che digrada dalla cima del Monte Dolada (versante sud-orientale) verso il Torrente Tesa. In attesa della pubblicazione monografica di prossima uscita, i pochi dati editi permettono di riconoscere due settori distinti da una zona depressa corrispondente ad un antico ristagno idrico: in entrambi le tombe sono a cassetta litica in arenaria, ma solamente nel settore più a nord (nel quale sono presenti le sepolture più antiche) si segnala la presenza di tumuli di copertura in pietrame. Le sepolture femminili sono in numero maggiore rispetto a quelle maschili e presentano un ricco corredo di accessori di abbigliamento e di ornamento tra i quali spiccano, all’interno della cassetta ma all’esterno dell’ossuario, fusaiole in piombo, aghi e conocchie in bronzo. Da segnalare il rinvenimento di una fibula bronzea ad arco rivestita d’ambra. I materiali rimandano ad una frequentazione collocabile tra il VII ed il V sec. a.C. La situla recuperata nel 2002, che rappresenta un meraviglioso esemplare di questa particolare classe di materiali, è istoriata su tre registri: i due registri superiori presentano un corteo di personaggi maschili in abbigliamento da cerimonia, mentre quello inferiore è istoriato con diverse scene erotiche ed una scena di parto racchiuse in campi metopali. La datazione proposta è tra la fine del VI e gli inizi del V sec. a.C

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