Limana, San Pietro in Tuba (sito pluristratificato)
Il sito di San Pietro in Tuba sorge su un colle elevato (800 s.l.m.) in comune di Limana in posizione strategica di controllo sulla Val Belluna ed il Canale di Limana che mettono in collegamento il Trevigiano con il Bellunese. Le prime testimonianze della frequentazione del colle risalgono alla fine del Neolitico, ma è con la fase di passaggio dal Bronzo Recente al Bronzo Finale che il sito vede un primo sviluppo insediativo: a questo periodo infatti si fa risalire l’occupazione di una serie di siti d’altura che successivamente, nel corso del X sec. a.C., ebbe come esito la formazione di un sistema di castellieri a controllo di entrambi i versanti idrografici della valle del Piave (oltre a San Pietro in Tuba, Noal di Sedico, San Gregorio nelle Alpi – Suppiane, Castel de Pedena). Il villaggio venne ingrandito nel Bronzo Finale e nel Primo Ferro con opere di terrazzamento e con l’erezione di murature a secco che ancora si intravedono nell’area. La continuità insediativa è testimoniata da diversi reperti ceramici e da ciò che resta di probabili ripostigli di fonditori (un nucleo di frammenti di bronzo allo stato semilavorato riconducibili a pani a sezione piano-convessa e a colature di fusione assieme ad alcuni oggetti interi e frammentari), oltre che da un certo numero di maufatti metallici integri (ritrovati ai piedi del colle sul versante Nord-occidentale nei pressi di quello che all’epoca doveva essere un piccolo laghetto con sorgente perenne) probabilmente deposti con finalità rituali. Due rinvenimenti in particolare farebbero poi riferimento a contesti funerari: un piccolo biconico di impasto fine con le superfici lisciate di Bronzo Finale e un rasoio lunato con decorazione a sbalzo della primissima età del ferro. Del castello, che gli storici locali di XVI e XVII sec. ritenevano fondato nel VI sec. ad opera di Goti ed Alemanni ai tempi della guerra gotica e facente parte di un sistema difensivo con Baldinica, Castellione, Casteldardo, San Boldo e Soccher, resterebbero poche tracce, non riconoscibili in superficie. Dai documenti medievali si sa che i possedimenti “in montis Sancti Petri” passarono nel 1075 al Vescovo di Frisinga e Abate di Innichen mentre di circa un secolo dopo (1185) è la bolla di Papa Lucio III a Gerardo Vescovo di Belluno nella quale si citano tra i possedimenti del religioso la “Cappellam S.Petri de Tuba”. Dalla metà del ‘300 il castello divenne una delle sedi dei cavalieri Teutonici che da qui presidiavano (in un sistema territoriale di controllo che comprendeva il Castello di San Boldo, la Casamatta, la Chiusa e Rocca di San Vittore e il Castello di Quero) il confine tra i domini tedeschi ed i territori controllati dai veneziani. Passato ai Carraresi negli anni ’60 del XIV secolo il castello venne probabilmente distrutto su ordine dei Veneziani irritati per il sistema di fortificazioni dei Carraresi. I documenti parlano della distruzione del “Castello di San Boldo e la Casamata con alcuni altri luochi” tra i quali si pensa sia compreso il Castello di San Pietro in Tuba. Il monastero cistercense continuò ad occupare l’altura fino al 1578
- OGGETTO sito pluristratificato
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MISURE
Circonferenza fianchi: 1284235440 mq
- AMBITO CULTURALE Fase Di Età Del Bronzo Fase Di Età Del Ferro Periodo Medievale
- LOCALIZZAZIONE Limana (BL) - Veneto , ITALIA
- TIPOLOGIA SCHEDA Siti archeologici
- INTERPRETAZIONE San Pietro in Tuba risulta essere un sito pluristratificato con due distinte fasi di occupazione in epoca protostorica ed in epoca medievale. Tra il periodo di passaggio tra Bronzo Recente e Bronzo Finale ed il Primo Ferro la sommità del colle fu occupata da un castelliere che, attorno al X sec. a.C., fece parte di un sistema di siti analoghi a controllo dei due versanti della valle del Piave. Importante anche la scoperta di un possibile contesto di deposizioni cultuali di manufatti in bronzo nei pressi di una sorgente. Il valore strategico che l’insediamento aveva rivestito nell’età del Ferro, venne ribadito sicuramente nel pieno Medioevo (anche se alcuni storici del XVI e XVII sec. includono San Pietro in Tuba tra le fondazioni Longobarde di VI sec.) quando sorse un castello a controllo del passaggio tra il Trevigiano ed il Bellunese. Se dobbiamo accomunare la documentata distruzione del vicino Castello di San Boldo con le vicende di San Pietro in Tuba, fu proprio la posizione strategica del Castello a decretarne la definitiva distruzione nel 1366
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500591286
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia del Veneto
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia del Veneto
- DATA DI COMPILAZIONE 2015
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DOCUMENTAZIONE ALLEGATA
Pubblicazione del vincolo (1)
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0