Villa rustica di Servasa (villa, struttura abitativa)
Grande villa-mansio con orientamento NNE-SSO, articolata intorno a un’area scoperta centrale a pianta rettangolare, intorno alla quale si dispongono in modo paratattico lungo i lati O, S ed E una serie di ambienti, variabili per dimensioni, sia a carattere funzionale che residenziale. A est, una serie di stanze abitative si organizzavano intorno a un vano caratterizzato al centro da una fontana (oggi perduta), mentre altri ambienti si affacciavano sul grande cortile destinato allo smistamento della circolazione di carri e animali per il trasporto e il deposito di generi di varia natura. Il settore nord-ovest è invece delimitato da un portico a L, con canalizzazioni e cisterne per lo scorrimento e la conservazione dell’acqua. Gli ambienti destinati ad abitazione sono in questo caso caratterizzati da belle pavimentazioni in cocciopesto e da murature ricoperte di intonaci bianchi, solidi e ben levigati, conservati per un’altezza considerevole. E' stato portato alla luce il tratto di una strada glareata con andamento nord-sud, identificabile molto probabilmente con un diverticolo della Claudia Augusta. Tale strada fu realizzata in età protostorica, presumibilmente tra la fine del V e gli inizi del IV sec. a.C., come attestano i materiali rinvenuti in una tomba a incinerazione di bambino posta lungo di essa e un potente muro costituito da grossi conci di pietra individuato sotto il muro perimetrale occidentale della villa. La strada continuò a essere utilizzata in età romana imperiale, quando si insediò nell’area il complesso di età romana, punto nodale dei percorsi che dalla Valle padana si dirigevano verso i territori oltralpe
- OGGETTO villa
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CLASSIFICAZIONE
struttura abitativa
- LOCALIZZAZIONE Brentino Belluno (VR) - Veneto , ITALIA
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il complesso è stato scoperto a Brentino Belluno (Verona) in occasione dei lavori di costruzione dell’autostrada Verona-Brennero alla fine degli anni sessanta del secolo scorso. A seguito di questi interventi l’allora Soprintendenza alle Antichità del Veneto intraprese una serie di campagne di scavo tra il 1968 e il 1971 che portarono alla luce parte delle strutture attualmente visibili. Tra gli anni 2004 e 2010, l’Università Ca’ Foscari di Venezia ha ripreso le indagini del sito, nell’ambito di un progetto che ha coinvolto la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto, la Regione del Veneto e il Comune di Brentino Belluno
- TIPOLOGIA SCHEDA Monumenti archeologici
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500590322
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia del Veneto
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia del Veneto
- DATA DI COMPILAZIONE 2014
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2017
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DOCUMENTAZIONE ALLEGATA
scheda storica (1)
scheda storica (2)
scheda storica (3)
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0