sarcofago
soggetto assente,
Milano,
post 200 - ante 399
Sarcofago architettonico in granito grigio (tipo Monitorano), senza decorazioni, con alto coperchio a tetto displuviato, con acroteri angolari pieni e non figurati, connessi da fregio lineare. Risultano visibili solo il lato frontale e i due laterali brevi per l’accostamento alla parete. I quattro sottostanti pilastrini e la relativa base sono, come indica l’epigrafe di destra sovrastante, frutto dell’intervento del 1868
- OGGETTO sarcofago
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MATERIA E TECNICA
granito/ scalpellatura, a incisione, levigatura, lucidatura
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MISURE
Profondità: 102 cm
Altezza: 180 cm
Larghezza: 230 cm
- AMBITO CULTURALE Ambito Milanese
- LOCALIZZAZIONE Santa Maria Nascente
- INDIRIZZO Piazza del Duomo, Milano (MI)
- SPECIFICHE DI LOCALIZZAZIONE interno, navata destra esterna, prima campata, parete
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il sarcofago è una sepoltura romana di III-IV secolo (purtroppo l’assenza di figurazioni non permette definizioni più precise), di ampia diffusione tipologica, riutilizzata nel 1045 per la sepoltura in San Dionigi dell’arcivescovo milanese Ariberto da Intimiano (970/980-1045, metropolita dal 1018 alla morte). L’abbinamento attuale con il Crocefisso e con le lapidi onorifiche è ottocentesco; ma in ogni caso la croce e la tomba sono attestazioni del nesso profondo del presule con la basilica da lui rifondata. Secondo la tradizione (raccolta da Latuada, V, 1738, p. 282) la tomba venne aperta nell’ottobre 1045 ritrovando intatto il corpo del presule; il 23 agosto 1403 la tomba sarebbe stata colpita da un fulmine motivando lo spostamento del corpo nel presbiterio; prima del giugno 1409 il primicerio Matteo da Catania l’avrebbe riportato nella collocazione originale per volontà dell’arcivescovo Pietro Filargis (futuro Alessandro V). Il 26 aprile 1783 (come ricorda la lapide attuale) il sarcofago e il corpo sono stati traslati in Duomo, nella collocazione attuale, e risistemati nel 1868 (come dichiara l’epigrafe di destra), nel quadro post-unitario del passaggio dal mito di Ariberto “grande pastore ambrosiano” a quello di Ariberto “grande italiano”; ma anche di ripresa identitaria dell’arcidiocesi, dopo la crisi del mancato insediamento di Paolo Angelo Ballerini, grazie al lungo archiepiscopato di Luigi Nazari di Calabiana (1867-1893)
- TIPOLOGIA SCHEDA Reperti archeologici
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0303268537
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Milano
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Milano
- DATA DI COMPILAZIONE 2018
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0