Durante lavori per l'acquedotto si rinvengono i resti di un insediamento rurale di età romana, orientato NE/SW. E’ stato riconosciuto un vasto ambiente rettangolare porticato (mq. 45 circa) collegato ad altri ambienti annessi, di dimensioni minori, tra cui una cucina (m. 4,70x4,20), ipotizzata per la presenza di un livello antropico bruno limoso con carboni e rari frammenti ceramici. Sul lato lungo a SE, l’ambiente porticato è provvisto di una soglia in lastre di arenaria poste di piatto, che collega ad un ambiente quadrangolare (m. 1,60x1,60) a W. Le strutture, individuate immediatamente al di sotto del piano di coltivo, sono conservate solo in fondazione, costituita da blocchetti di arenaria privi di legante. I crolli in laterizio riferibili soltanto alle coperture, portano ad ipotizzare che l’elevato fosse realizzato con tecnica edilizia leggera e precaria, forse opus graticium. Gli scarsi materiali (terra sigillata sud-gallica e ceramica a pareti sottili; una lucerna con bollo CASSI) indicano un orizzonte cronologico tra il I e il II sec. d.C