Complesso Ingegneria

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  • DESCRIZIONE L’edificio, che oggi si presenta come un unico complesso a due cortili, venne costruito in fasi successive tra il 1911 e il 1919 a partire dall'originario progetto dell'ingegner Daniele Donghi, più volte rimaneggiato. Scartata quasi subito l'idea di un complesso a padiglioni, il primo cantiere (1911-1915) portò alla messa in opera del compartimento destinato ad ospitare gli Istituti di Idraulica ed Elettrotecnica: l'edificio, in muratura tradizionale per i muri verticali e in calcestruzzo armato per i solai, presentava due bracci su due piani con mezzanino intermedio imperniati sul settore centrale con la grande scala e l'aula per le conferenze (poi aula magna), seguiti da due ali perpendicolari a un piano, con copertura a terrazza, aperte verso il giardino (oggi cortile) est. Contemporaneamente all’avvio dei cantieri e contrariamente al progetto originale, venne deciso di trasferire nella nuova area tutta la scuola: a tal fine nel 1915 Donghi elaborò un progetto complessivo che, basandosi su quanto era già in costruzione, fornisse una sede all’intera scuola di Ingegneria. Venne quindi pensato un fabbricato gemello al primo con affaccio su via Marzolo, che avrebbe ospitato gli Istituti di Meccanica Applicata e Macchine, mentre verso Ovest, su via Paolotti, altri due fabbricati a doppia altezza erano destinati agli Istituti di Architettura, Fisica Tecnica e Chimica, collegati da un corpo centrale destinato a ingresso e uffici. Il cantiere venne definitivamente interrotto nell'agosto 1917 a causa della guerra e i lavori ripresero solo nel 1919, secondo un nuovo progetto di Donghi e sotto la direzione dell'allora direttore dell'Ufficio Tecnico dell'Ateneo Giordano Tomasatti, in associazione con il figlio di Donghi, Mario Felice. Per ragioni economiche la costruzione della torre al centro del blocco intermedio tra i due cortili fu rinviata per essere comunque realizzata entro il 1929, come pure dovette attendere i primi anni Trenta la parte centrale del braccio ovest su via Paolotti, destinata ad ingresso principale e allora anche ad accesso particolare degli Istituti di Architettura, di Fisica Tecnica e di Chimica. Durante la seconda Guerra Mondiale l'angolo nord-ovest dell'Istituto di Architettura fu danneggiato da una bomba e, nel dopoguerra, si rese quindi necessaria la ricostruzione di tutta l'ala, sopraelevata fino a raggiungere i due piani di altezza fuori terra: in questa occasione venne anche costruito l'avancorpo a due piani addossato al fronte interno. Ancora, nei decenni successivi il complesso conobbe numerose e significative aggiunte e riorganizzazioni distributive, specie in relazione ai corpi scala, che hanno in gran parte cancellato le caratteristiche originarie del progetto

dal catalogo

DOVE SI TROVA

indirizzo Via Marzolo, 9 (PD), Veneto