Complesso Cavalli

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  • DESCRIZIONE Il complesso architettonico facente capo a Palazzo Cavalli è composto da blocchi edilizi sorti in epoche diverse, distribuiti intorno ad un cortile centrale: delimitato su tre lati dal rettifilo stradale, confina a sud con Palazzo Zuckermann. L'edificio più antico, cui il complesso deve il nome, è costituito da un palazzo nobiliare di matrice cinquecentesca, con prospetto principale rivolto a nord: a pianta rettangolare, presenta uno sviluppo su tre piani e un'equilibrata distribuzione degli ambienti, per cui all'atrio terreno a forma di T, che disobbliga in tre sale laterali e nel blocco scale affiancato, corrisponde al piano nobile un omologo "portego de sora" dallo sviluppo verticale doppio fino al mezzanino. A meridione del palazzo sorgevano la stalla, il fienile, il granaio e altri fabbricati di servizio, i quali nel 1840 vennero acquistati insieme al palazzo dall'Intendenza di Finanza austriaca per collocarvi la dogana. Nel 1892 il complesso di edifici venne quindi ceduto dal demanio all’Università di Padova, che lo destinò a sede della Scuola di Applicazione per Ingegneri: nella circostanza venne predisposto un rinnovamento e ampliamento dei locali, su progetto dell'ingegner Pio Chicchi, che previde, oltre alla sistemazione del palazzo nobiliare, la demolizione delle adiacenze e l'erezione al loro posto di due corpi di fabbrica paralleli, l'uno di forma rettangolare verso la strada (oggi Corso del Popolo) e l’altro trapezoidale verso la Conca delle Porte Contarine (oggi via Matteotti), entrambi a due piani e con fronti scandite da lesene a bugnato leggero che inquadrano aperture ad arco verso il cortile, con semplici finestre rettangolari verso l'esterno. Nel 1905, stanti le esigenze di nuovi spazi della Scuola, venne acquistato il palazzo già Gradenigo allora di proprietà della famiglia Fontana, confinante a meridione con il cortile: su progetto dell'ingegner Giordano Tomasatti fu qui realizzato un nuovo edificio dalla configurazione planimetrica irregolare, che aggrega un corpo più compatto rivolto a est ad uno articolato attorno a una stretta corte, entrambi con sviluppo su tre livelli; mentre il blocco minore presenta su Corso Garibaldi un prospetto breve organizzato su tre campate con paraste doriche bugnate sui primi due livelli e lesene binate lisce all'ultimo e portale d'ingresso ad arco ribassato sormontato da due bifore, la facciata settentrionale del blocco maggiore, che funge da fondale del cortile interno, riprende la scansione ritmica di Palazzo Cavalli, con fascia centrale leggermente aggettante coronata da timpano triangolare. Dopo il trasferimento della Scuola di Applicazione per Ingegneri nella nuova sede in via Loredan, nel complesso Cavalli furono ospitati l'Istituto di Geologia e le sue collezioni, che andarono a costituire il Museo geopaleontologico: gli interventi di riadattamento furono seguiti dall'ingegner Antonio Tevarotto. Nel 1958 il corpo di fabbrica orientale fu sopraelevato di un piano, nel 1965 analoga operazione fu compiuta sull'ala occidentale, con l'aggiunta di un largo corpo di fabbrica che la congiunse al blocco meridionale: in occasione di questi lavori vennero riformati anche i prospetti esterni dei fabbricati lungo via Matteotti, le cui aperture furono delimitate da cornici in pietra. In occasione dell'ultimo intervento di restauro, terminato nel 2009, sull'angolo sud-ovest del palazzo cinquecentesco è stata realizzata una bussola d'ingresso in vetro, che contiene l'ascensore d'accesso ai piani

DOVE SI TROVA

indirizzo Via Giotto, 1 (PD), Veneto