Ex Cattedrale di San Pantaleo

Diocesi Di Cagliari, - 1170

La Chiesa ex cattedrale di San Pantaleo Si articola planimetricamente su pianta trinavata (lunghezza = m. 27, 82 / Larghezza = m. 13, 32), con unica abside orientata canonicamente ad Oriente e presbiterio rialzato di 3 gradini. La ripartizione dell’aula è ottenuta mediante arcate di ampia luce, Impostate su pilastri parte cruciformi e parte polistili, di cui gli ultimi due, verso la tribuna, rialzati da plinti di diversa altezza (aventi una differenza di quota tra loro di circa 30 cm). La copertura è in legname, a capriate sulla navata maggiore, a spioventi su quelle laterali. La scarsa illuminazione è dovuta a nove monofore di diversa tipologia aperte nei muri d’ambito, nell’abside e, simmetricamente, nelle testate delle navatelle, oltre al finestrone posticcio presente in facciata ed all’oculo nel frontone posteriore. L’intero edificio è impostato su un alto basamento con pianetto inclinato, il cui dislivello è colmato, in facciata come nei portali laterali, mediante scalinate punto il prospetto principale (altezza al vertice = m. 14,60) è strutturato su tre ordini, suddivisi da cornici sagomate (di cui quella superiore decorata a motivi floreali reiterati); l’ordine inferiore, serrato da forti paraste angolari, è scandito da lesene raccordate da archeggiature a doppia ghiera, organizzate secondo un ritmo compositivo simmetrico e festonate con corsi di piccoli lobi irregolari, creanti un effetto “a dentello”. Tre portali lunettati ed architravati si aprono centralmente negli specchi maggiori, in perfetta assialità con i sovrastanti peducci delle archeggiature; nel portale centrale e raffigurato, a bassorilievo, un serpente con tornato ed avvinto da tralci e motivi fitomorfi. I plinti di sostegno degli architravi sono coronati da mensole intagliate a foglia riversa, assai stilizzate, mentre ciascuna lunetta è sormontata da sopracciglio impostato su peducci figurati. Conci lavorati ad altorilievo si trovano ubicati nelle lesene e nelle specchiatura di sinistra (per chi guarda), con raffigurazioni simboliche di carattere zoo-antropomorfo. L’ordine superiore, racchiuso da paraste angolari, mostra un finestrone centrale aperto in sostituzione di un occhio probabilmente in tutto simile a quello posteriore, inquadrato da tipiche lesene “a soffietto” o basi sovrapposte; due “semitimpani rialzati, con superficie di fondo incassata e cortissime lesene emergenti alla luce” (Serra 1988) fiancheggiano tale corpo centrale; l’ordine conclusivo, a timpano, presenta teorie salienti di archetti lobati impostati su esili semicolonne a risalto sul medesimo fondo incassato; gli spioventi, assai ripidi, del frontone, come quelli dei semitimpani, sono segnati da una cornice a rilievo recante la medesima decorazione a piccoli lobi delle archeggiature. Sull’angolo sinistro del prospetto si eleva, su alto basamento a scarpa, la torre campanaria cuspidata (altezza alla cuspide = m. 78), racchiusa da paraste angolari, con portale lunettato ed architravato sul lato orientale ed ampie monofore a sesto ogivale aperte nell’ordine inferiore, definito da una teoria di archeggiature disposte a saliente; la cella campanaria vera e propria, costituente l’ordine superiore, mostra quattro grandi luci aperte sui quattro lati ed è delimitata in alto da un corso orizzontale di archetti pensili. I lati maggiori dell’edificio (ad esclusione di quello della navatella meridionale, manomesso dalla realizzazione di ambienti di servizio) sono contraddistinti da ininterrotti corsi di archeggiature a tutto sesto, rotte alla sommità da un lobo circolare, tagliate ciascuna in un singolo concio dalla faccia intagliata e strigilata con un gusto improntato all’ ”Horror vacui” tipico del decorativismo islamico; nelle mensole si dispiega uno svariatissimo complesso decorativo, con motivi che spaziano dalla raffigurazione antropomorfa a quella geometrica, ad un assortito bestiario, al fitomorfismo, secondo un intento simbolico ancora in gran parte da decifrare. Cinque lesene a sezione rettangolare scandiscono il ritmo compositivo dei fianchi. Un portale con sesto e partiti decorativi analoghi a quelli di facciata (ma con un’interessante mensola scolpita con una serie di faccine virili) si apre sul lato settentrionale; un altro portale, con architrave ed arco di scarico impostati su alti piedritti, si ritrova sul fianco opposto, liberato, nel corso di ormai antichi lavori di ripristino, dalle superfetazioni. La tribuna mostra caratteri solo apparentemente simili a quelli della facciata principale: nell’ordine inferiore, infatti, le archeggiature dell'abside, tripartito da lesene a sezione poligonale, sono a foglia d’acanto riversa, mentre le alte e strette monofore sono a sesto ogivale, e quindi di epoca più tarda rispetto alla concezione formale del prospetto, peraltro sormontate da conci graffiti con motivi analoghi a quelli del fianco Nord; al centro del frontone è presente il già menzionato occhio, Contornato Da cornice intagliata con motivo identico a quello del parcheggiatore. Nell'ordine superiore si ripete invece il motivo delle lesene a soffietto e del timpano ad archetti salienti su semicolonnine

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