base di colonnina, opera isolata - bottega siciliana (XV-XVI)

base di colonnina,

Base di tipo catalano su cui si innesta un frammento di colonnina sfaccettata

  • OGGETTO base di colonnina
  • MATERIA E TECNICA marmo rosso/ scultura
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Regionale della Sicilia
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Abatellis
  • INDIRIZZO via Alloro 4, Palermo (PA)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Pervenuta a palazzo Abatellis in seguito alla scissione delle classi archeologiche, storico artistiche e demoantropologiche delle raccolte museali dell'ex Museo Nazionale. La base catalogata databile fra la prima metà del XV sec. e la prima metà del XVI sec. era il basamento di una esile colonnina di una bifora o di una trifora di un edificio gentilizio, come attestato nell'architettura palaziale dell'epoca. La codificazione dell'architettura palaziale rientra in un ampio e ben preciso disegno urbanistico architettonico che affonda le sue radici nella prammatica promulgata da re Martino nel 1406. La prammatica sancì organicamente il diritto della "pubblica utilità" e quindi il potere di regolare la vita edilizia della città, consentendo a coloro che volevano costruire palazzi e case di pregio architettonico, e che quindi sarebbero state di decoro per la città, di acquisire coattivamente quelle piccole case e casalini e cortili che ricadessero nel sito da edificare. La prammatica oltre a prevedere i modi legali di acquisizione dei siti prescriveva la tipologia palaziale con particolare attenzione alle aperture esterne: infatti sia i portali che le nuove finestre dovevano essere "ad intaglio" cioè rifinite dai lapicidi e non in pietra rotta; per quanto riguarda più specificatamente l'architettura delle finestre si spaziava da finestre lisce e traforate con duttile disegno sul piano della facciata a quelle rialzate da complessi e raffinati motivi(soprattutto nei palazzi palermitani) ed altre nelle quali la colonnina centrale spartisce un arco architravato o un timpano ad arco inflesso. La prammatica fu esecutiva a Catania nel 1406, molto probabilmente perché le architetture sveve erano in cattivo stato di conservazione a causa degli eventi bellici da poco terminati(?). A Palermo fu applicata dal 1421, con l'affermazione nel preambolo che la città necessitava di moltiplicare i suoi palazzi destinati ad accrescere il "decorem et perpetuum statum civitatis"; nel 1482 la prammatica fu ulteriormente ampliata, regolando anche l'edilizia pubblica compresa la costruzione e l'ampliamento delle strade e facilitando le autorità a provvedere al pubblico ornamento e decoro della città. A Siracusa fu estesa nel 1437. La prammatica fu seguita in Sicilia lungo il corso dei secoli XV e XVI e nel 1555 fu richiamata dal viceré Giovanni de Vega per fare da base alle altre prammatiche che guidarono poi le grandi riforme urbanistiche. Per l'argomento si rimanda a: Bellafiore G. Architettura in Sicilia 1415-1535 cap.I Architettura e città pg.18-20 cap.III La domus magnae pag.55 Palermo - 1984
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1900267635
  • NUMERO D'INVENTARIO 5155
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Centro Regionale per l'Inventario e la Catalogazione
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Palermo
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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