Pirossenite (esemplare)

La roccia è olocristallina ed ha un discreto peso specifico. Il colore di fondo è molto scuro ed è dovuto soprattutto ai pirosseni, alla biotite e alla presenza non trascurabile dei minerali metallici. Pirosseni e biotite sono distinguibili per il diverso abito cristallino: lamellare e prismatico. Ben riconoscibili anche perché chiari su fondo scuro, sono plagioclasi e k-feldspati di discrete dimensioni e di cui peraltro non si riesce ad identificare l'abito cristallino. I minerali principali he costituiscono la roccia sono: Pirosseni , K-feldspato, Plagioclasi, Biotite, scarsa olivina e pochi cristalli di minerali metallici. Le dimensioni dei cristalli di pirosseno sono notevoli per alcuni individui (6 mm circa),mentre per altri variano tra 1,5 e 2,5 mm. Il Feldspato alcalino è presente con cristalli che arrivano anche a 1,3 cm mentre, dimensioni inferiori presentano i plagioclasi tra i quali gli individui più grossi misurano 4 mm, quelli più piccoli, in genere, 1,5mm. La biotite mostra cristalli di dimensioni discrete (3 mm circa), altri invece che non raggiungono un mm. Nella sezione sono presenti solo tre cristalli di olivina che hanno più o meno dimensioni intorno ai 2mm. I minerali metallici partendo da 0,5 mm possono arrivare ad 1 mm. I pirosseni difficilmente hanno bell'abito cristallino. A N// , i cristalli sono praticamente incolore oppure di un verde sbiadito con debole pleocroismo. Si notano geminati di due o più individui. L'alterazione, che ha generato prodotti serpentinici ha colpito gran parte dei cristalli e sembra procedere lungo superfici di frattura che, intrecciandosi, formano una struttura a maglie. Includono minerali metallici e biotite. La determinazione del C γ ha dato un angolo di 38° circa, per cui potremmo essere in presenza di pirosseni monoclini tipo diopside o augite. Tra i plagioclasi troviamo individui a grana maggiore con un discreto abito cristallino, quelli a grana piccola che sembrano xenomorfi. Alcuni cristalli hanno subito un processo di catalogazione che sembra procedere dal centro alla periferia dando origine a prodotti di natura argilloso-sericitica. Sono presenti sistemi geminati composti da cristalli la cui superficie di contatto sono ortogonali a quelli di un altro sistema geminato . Calcolo della composizione ha evidenziato termini Andesinici con % An intorno al 45/50 %. Il K-feldspato presenta tipicamente individui xenomorfi che risentono di un'alterazione non molto spinta; questa molto probabilmente ha portato alla formazione di prodotti di natura argillosa. L'olivina è presente quasi incolore a N// con debolissimo pleocroismo e rilievo medio; é ben visibile l'alterazione che procedendo lungo superfici di frattura determina la comparsa di una struttura a maglie del tipo già descritto per i pirosseni. In alcuni punti si nota un prodotto di alterazione di colore bruno-rossiccio che potrebbe essere ossido di ferro. Tra gli inclusi è molto strana la presenza , all'interno di un cristallo di olivina di un piccolo individui di Biotite, come al solito associato ad un minerale metallico . Lo stesso cristallo di olivina arriva a contatto senza includerlo, con un altro individuo di Biotite. Per questo motivo, sono ipotizzabili due successive generazioni di Biotite. La Biotite si trova sempre associata a cristalli di minerali metallici o, per meglio dire, tende quasi sempre a circondarli. In molti casi sembra addirittura che sia in atto un processo di sostituzione da parte della Biotite sul minerale metallico; questo processo viene manifestato dal particolare pleocroismo della Biotite stessa che va dal giallo chiaro al bruno fortemente tendente al rossiccio. I cristalli non hanno quasi mai bell’abito cristallino; è anche evidente una certa sfrangiatura dei bordi, soprattutto a contatto con il k-feldspato | Italia , Trentino , ( ), Monzoni

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