Diorite (esemplare)

La roccia è olocristallina con peso specifico abbastanza elevato. Il colore di fondo è grigio molto scuro e si alterna a punti più chiari dovuti soprattutto a ristalli discretamente sviluppati di plagioclasi ed a piccoli cristalli di Quarzo. La Biotite, a grana moto piccola, è riconoscibile per la lucentezza lungo i piani di sfaldatura lamellare. Gli anfiboli sono presenti in quantità massiccia in genere allungati e molto ben sviluppati. Dal punto di vista microscopico i minerali della roccia più abbondanti sono il plagioclasio seguito dall'anfibolo, dalla biotite e dal quarzo. Sono inoltre presenti in bassissima percentuale di minerali accessori. In generale, i cristalli di plagioclasi difficilmente raggiungono un mm; sono presenti pochi individui che arrivano a 2 mm. Non è raro trovare i cristalli di anfiboli di 3 mm; un individuo raggiunge addirittura 4,5 mm ma più spesso questo minerale, ha dimensioni intorno al mm. La biotite supera appena un mm ma comunque presente un grosso cristallo di 3,5 mm. La distribuzione dei minerali è abbastanza omogenea. In alcune zone della sezione, 2 o 3 cristalli di anfibolo ravvicinati, possono a causa delle loro dimensioni occupare l'intero campo del microscopio. Non per questo però si può parlare di raggruppamento. E' invece presente un gruppo di minerali metallici nelle vicinanze di un grosso cristallo di Biotite. I plagioclasi, generalmente con discreto abito cristallino, presentano un’evidente caratteristica: due successive generazione di cristalli; è come se ogni plagioclasio fosse "rivestito" da un altro Plagioclasio che ne riprende la forma. Il calcolo della composizione ha messo in evidenza termini labradoritico-bitownitici per i cristalli della prima generazione, con % An del 65-80% circa. La seconda generazione è formata da plagioclasi molto meno calcici essendo composta da termini Andesinici (30-40%An). I termini più calcici risultano essere anche quelli notevolmente, più instabili e per questo motivo l'alterazione è particolarmente spinta. I prodotti dell'alterazione sono di natura argillosa e provocano una struttura a macchie e mascherano parzialmente le geminazioni presenti nei plagioclasi. Gli anfiboli sono ben cristallizzati ed è riconoscibile il caratteristico abito prismatico allungato in quegli individui tagliati // all'asse z. A N// hanno un rilievo medio è pleocroismo da giallo chiaro a verde-azzurrino. Sono frequenti geminati di due individui. La determinazione del Cγ ha evidenziato un angolo di circa 34°: dovremmo essere in presenza di orneblende comuni. L'alterazione, non molto spinta, ha portato alla formazione di prodotti cloritici. La Biotite non ha un bell'abito cristallino, l'alterazione è assente a N// mostra i tipici caratteri petrografici. In alcuni cristalli si notano delle microscopiche strutture aghiforme con alto rilievo: molto probabilmente si tratta di rutilo ed è , la presenza di questo minerale sintomatica di un principio di trasformazione della biotite. Alcuni cristalli di BT grossi includono piccoli anfiboli; in altri casi questi due minerali si trovano affiancati . Nella Biotite troviamo piccoli cristalli di Apatite e questa appare esagonale ,incolore e con rilievo discreto a N// e grigio scuro a NX. Sempre nei pressi della Biotite ci sono piccoli cristalli di minerali metallici opachi. Il quarzo si trova disposto in maniera statistica, è tipicamente xenomorfo ed è incolore a N//

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