mattonella, serie di Pompei Orazio - manifattura di Castelli (sec. XVI)

mattonella, 1500 - 1599
Pompei Orazio (notizie Seconda Metà Sec. Xvi)
notizie seconda metà sec. XVI

Decoro vario, profili muliebri e virili, animali, vegetali stilizzati, stemmi, scritte, rosoni decorativi, ecc.Colori: blu cobalto (chiaro e scuro), giallo, arancio, verde ramina, bianco

  • OGGETTO mattonella
  • MATERIA E TECNICA Maiolica
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Di Castelli
  • ATTRIBUZIONI Pompei Orazio (notizie Seconda Metà Sec. Xvi): esecutore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo delle Ceramiche, Collezione privata Fuschi Giovanni
  • LOCALIZZAZIONE Convento dei Minori (ex)
  • INDIRIZZO via Convento, Castelli (TE)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Per la identificazione dei singoli mattoni: da sinistra a destra, fila A,B, C, ecc. e dall'alto in basso n. 1, 2, 3, ecc. Il pannello è stato assemblato dopo l'apertura del museo avvenuta nel 1984 ed ha radunato alcuni mattoni già inventariati nel 1965 ed altri riscoperti nel deposito comunale dall'Archeoclub di Pescara.Erano stati inventariati nel 1965 i seguenti mattoni: C 7 (65/96 A: motivi floreale stilizzato), D 6 (65/96 C: due figure di fronte su fondo arabescato), E 6 (96 B: testa di moro su fondo arabescato), G 5 (65/96 L: motivo fitomorfo stilizzato), E 8 (65/96 N: motivo mitomorfo stilizzato), G 4 (65/96 F: Profilo muliebre a sx), G 7 (96 N).Questi mattoni, come tutti i seguenti fino al n. 79 (ne esistono, però, ancora molti altri, sistemati nel deposito che non sono stati ancora nè inventariati nè tanto meno fotografati; per questi si rimanda a un successivo momento, anche perchè tra questi ultimi ve ne sono tanti già publicati su " Maioliche Cinquecentesche") provengono dal tetto della Cona dedicata alla Vergine, smantellato all'inizio del sec. XVII quando fu costruita una vera e propria chiesa dedicata alla Madonna del Rosario (che solo alla fine del 600' assunse il titolo di "San Donato").Dal momento che i mattoni non sarebbero stati sufficienti a coprire il tetto della nuova chiesa, molto più grande di una comune cappella, furono utilizzati per pavimentare l'impianto attorno all'altare.Mentre solo alcuni furono posti a decorare la facciata della chiesa.Per interessamento di Giancarlo Polidori, Direttore della Scuola d'Arte tra il 1934 e il 1938, furono dapprima rimossi i mattoni posti sulla facciata e trasportati nella Raccolta Civica da lui creata, poi verso la fine degli anni '60 furono divelti pure i mattoni del pavimento attorno all'altare e trasportati nel deposito comunale. Soli i primi, quindi, che non recavano alcuna traccia di usura (30 secondo il Barnabei, 24 secondo il Polidori) andarono ad arricchire la raccolta menzionata.La decorazione dell'interno del soffitto della Cona, o almeno di buona parte di esso, è opera di Orazio Pompei, la cui firma è stata rinvenuta in due frammenti combaciati, uno del deposito Comunale e un altro, già letto del Barnabei nel 1876 (ma che il Polidori dava per perduto nel 1949) ora in una collezione privata
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1300182906
  • NUMERO D'INVENTARIO I.18
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici dell'Abruzzo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni ambientali architettonici artistici e storici dell'Abruzzo
  • DATA DI COMPILAZIONE 1998
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2005
  • ISCRIZIONI sul mattone inventariato 96 N - LA MIA FINESTRA. TOMA./OGNVN,CONVITA.SENZA/RESPECTO.AL NATV/RAL.CONFINE - lettere capitali -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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