Ritratto della Principessa Elena di Montenegro

dipinto,

formato rettangolare

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • LOCALIZZAZIONE Roma (RM)
  • INDIRIZZO Europa, ITALIA, Lazio, RM, Roma, Roma (RM)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Nonostante nell’inventario della collezione del San Michele si riporti la presenza del ritratto come quello della regina Margherita, il personaggio raffigurato è invece Elena di Montenegro (1873-1952) sua nuora (1949, n. 76; 1997, n. 28). L’immagine è copia di un celebre scatto del fotografo Carlo Brogi (1850–1925) datato 1897, quindi poco dopo il matrimonio con il principe ereditario Vittorio Emanuele III di Savoia (1896). Elena di Montenegro era la figlia sestogenita di Nicola I Petrovic Njegos re del Montenegro e Milena; principessa colta, studiò anche all’estero, rimase sempre appassionata di caccia e pesca, passione che poi passò anche ai figli. Conobbe il futuro marito nella primavera del 1896 a Mosca, dove il principe si era recato per assistere all'incoronazione dello zar Nicola II. Subito dopo i due si fidanzarono, ed Elena, dopo aver compiuto il rito della sua professione di fede cattolica a Bari, sposò Vittorio Emanuele il 24 ottobre 1896, prima con il rito civile al Quirinale e poi con quello religioso in S. Maria degli Angeli. Alle nozze, per protesta all'abiura religiosa di Elena, non partecipò sua madre e il principe, alto solo un metro e cinquantatré, era superato di tutta la testa dalla moglie alta invece un metro e ottanta. L’unione fu felice e la principessa visse la sua vita con discrezione compatibilmente al ruolo, senza il protagonismo e la sfarzosa rappresentazione di sé della suocera Margherita, che molto l'avrebbe criticata per quello stile così dimesso, quasi borghese. Durante un viaggio in Grecia la coppia apprese della morte del re Umberto I, assassinato a Monza dall'anarchico Gaetano Bresci (29 luglio 1900), divenendo di conseguenza i nuovi sovrani. Da subito Elena rinunciò allo sfarzo, prediligendo un'immagine più modesta: al potere e alla politica tanto cari a colei che l'aveva preceduta, preferirà i figli, affermando “Prima di ogni cosa sono una mamma”. Elena rimase regina fino al 9 maggio del 1946, quando Vittorio Emanuele abdicò in favore del figlio Umberto, seguendo il marito in esilio. Dopo la morte del marito in Egitto, il 28 dicembre 1947, la donna si stabilirà a Montpellier, dove malata di tumore, morirà nel 1952 (vd. Isabella Bellini, Elena di Savoia, regina d'Italia, in Enciclopedia Italiana, 1932). Non conosciamo le vicende che portarono alla realizzazione del ritratto, giunto alla pia istituzione forse come dono, ma la vicinanza a casa Savoia fu costante, come dimostra la presenza di busti di Vittorio Emanuele II, di Umberto I e della regina Margherita nelle Logge del San Michele (v. M.Di Macco, L’incisione e la decorazione d’ornato, in Il San Michele a Ripa Grande, a cura di F. Sisinni, Roma 1990, pp. 221-266, in part. p.230), oltre naturalmente l’arazzo con l‘ Apoteosi di Casa Savoia di Cesare Mariani che, premiato a Parigi nel 1900, venne distrutto da un incendio nell’esposizione milanese del 1906 (v. E. Possenti, L’arazzeria di S. Michele alla mostra di Roma nell’Ottocento, in Bollettino d’Arte, 1932 - X APRILE - ANNO XXV, PP. 476-79). Da segnalare inoltre che Vittorio Emanuele III accompagnato dalla regina Elena, saranno presenti nell’ospizio del San Michele il 22 aprile del 1920, per presenziare alla cerimonia di inaugurazione della Mostra artistica degli alunni della pia istituzione
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1201389491
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle arti e Paesaggio di Roma
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle arti e Paesaggio di Roma
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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