Giovane diacono nelle catacombe

dipinto, ca 1890 - ca 1910

cornice originale

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Serbaroli Ettore (1881/1951)
  • LOCALIZZAZIONE Roma (RM)
  • INDIRIZZO Europa, ITALIA, Lazio, RM, Roma, Roma (RM)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Poche le notizie su Ettore Serbaroli, romano, allievo della scuola di disegno e Pittura del San Michele negli anni Novanta del XIX secolo. Nei primi anni del Novecento si trasferì in Messico dove lavorò per sette anni fino al 1913, quando la rivoluzione lo costrinse a fuggire. Con l'aiuto di William Kent membro del Congresso, riuscì a trasferirsi San Rafael, qui realizzò i 14 dipinti della "Via Crucis" per la chiesa di Saint Raphael e l’interno della Chiesa dei Santi Pietro in Paolo nel quartiere di North Beach a San Francisco, con l'aiuto di sua figlia Judith. A San Francisco partecipò alle esposizioni del 1915 e nel 1922, avvicinandosi alla pittura americana di paesaggio e attestandosi come ritrattista e insegnante della tecnica dell’affresco. Secondo la testimonianza del nipote, Ettore nel 1924 venne contattato e scelto, grazie alla sua conoscenza dei dettagli architettonici europei, dall'architetto Julia Morgan - prima donna ad ottenere la licenza di architetto nello stato della California -alla ricerca di un artista per decorare il magnifico castello di William Randolph Hearst a San Simeon, la residenza del celebre editore, imprenditore e politico statunitense William Randolph che rimane certamente il progetto più famoso della Morgan. Serbaroli si sposta poi a Hollywood, dove realizzò ritratti di attori nei principali studi cinematografici come Warner Bros e 20th Century Fox fino a poco prima della sua morte. Questa la biografia di un artista che iniziò la sua attività nell’ambiente romano della fine dell’Ottocento, in cui le tematiche tipiche del precedente periodo della Restaurazione erano ancora in voga, come si nota in questo dipinto che recupera gli antichi sentimenti religiosi più autentici a cui si univano gli studi delle tecniche dei cosiddetti primitivi, fra cui l’affresco, che Serbaroli esporterà nelle lontane Americhe. Nel dipinto, significativamente firmato sul lato dell’altare e sotto all’iscrizione “Urbica”, un giovane diacono riconoscibile grazie alla dalmatica, è intento ad aggiungere olio nella lucerna per dar luce all’altare dove sono rose di colori diversi. Seppure l’ambiente catacombale è solitamente buio e angusto, l’artista ha illuminato la scena con un raggio soffuso e simbolicamente proveniente dall’alto, utile alla caratterizzazione del luogo dalle pareti semplicemente decorate a imitazione dei cimiteri sotterranei dei primi cristiani. Il giovane artista ha qui realizzato un dipinto in linea con gli insegnamenti accademici dell’antico ospizio, cui forse l’opera venne donata. Da notare anche la cornice, che può essere ritenuta l’originale, come è anche sottolineato dall’iscrizione - AETERNA TIBI LVX IN CHRISTO - e dalle due lucerne laterali dipinte nel margine superiore probabilmente dallo stesso artista
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico non territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1201389436
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle arti e Paesaggio di Roma
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle arti e Paesaggio di Roma
  • DATA DI COMPILAZIONE 2023
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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