Ritratto di Charles Harold Geoghegan detto Lewis

disegno,
Feri Farago (ungheria 1919 ? - 1956 ?)
Ungheria 1919 ? - 1956 ?

formato rettangolare

  • OGGETTO disegno
  • MATERIA E TECNICA carta/ matita
  • ATTRIBUZIONI Feri Farago (ungheria 1919 ? - 1956 ?)
  • LOCALIZZAZIONE Roma (RM)
  • INDIRIZZO Europa, ITALIA, Lazio, RM, Roma, Roma (RM)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il disegno è lo stesso riportato in fotoceramica per il monumento funebre di Harold Charles Geoghegan al cimitero acattolico della piramide. Geoghegan detto Lewis, nato a Dublino nel 1877 e morto a Roma nel 1941 si definiva, come recita l’iscrizione sul monumento, il ‘bardo errante’ . Frequentatore quotidiano del Caffè Greco è ricordato come“alto, magro, scavato e impallidito nel volto dal lungo sostare nel prediletto caffè” romano. Lo scrittore, secondo la sua volontà, voleva riposare nel cimitero di Testaccio accanto ad artisti e poeti. Furono i suoi amici del Caffè Greco, e in primis Federico Gubinelli proprietario dello storico locale, a interessarsi della vicenda della sepoltura che si rivelò lunga e complessa: in una lettera dell' 8 settembre 1941, appena tre giorni dopo la morte, si fece presente al direttore del Cimitero degli Stranieri di Testaccio che Lewis, pur discendente da una famiglia cattolica, aveva stabilito la sua residenza a Roma presso l'organizzazione evangelica dell'Esercito della Salvezza, inoltre “il defunto Lewis aveva più volte dichiarato di non essere cattolico”. Ancora nel 1943 il monumento non era pronto a causa del preventivo sforato visto che alle iniziali 780 lire, la cifra era lievitata per l'aggiunta della targa e altri dettagli, arrivando a ben 1312 lire. Qui entra di nuovo in gioco il Gubinelli raccomandando al Direttore del cimitero di avere “la massima riduzione, trovandomi altrimenti in imbarazzo”. Da testimonianza dell’epoca “Lewis” era una descritto come figura impressionante: un poeta povero e romantico ( la sua vita era caratterizzata da tre “P”, Poesia, Passione e Povertà che declamava nelle sale del caffè, le proprie poesie e quelle di Dante e Milton. Secondo Diego Angeli nel suo Cronache del Caffè Greco, lo scrittore si era trasferito da Milano a Roma (purtroppo non riporta una datazione precisa), dove aveva conosciuto tutti nel mondo della musica. Geoghegan era innamorato della grande attrice Maria Melato (1885 – 1950), e trascorreva ore e ore a scrivere poesie e lettere d'amore per lei. Frequentò anche Cinecittà, dove il suo aspetto insolito lo aiutò a lavorare come comparsa, tanto che alcune prima settimane della morte interpretò un malato di peste in fin di vita per I Promessi Sposi (1941) di Mario Camerini (https://www.cemeterywalks.it › ge). Il ritratto raffigura lo scrittore con lo sguardo assorto e con il volto magro e scavato - secondo quanto riportato nelle testimonianza citate- accompagnato da lunghi capelli sciolti, alquanto disordinati come i baffi e la barba utili a presentare l’ultimo poeta romantico dell’poca. Non sono al momento noti dati su Feri Farago cui il disegno è riferito sia nel sito del cimitero acattolico sia nel volume di Tamara Hufschmidt, tuttavia la presenza sulla sinistra del foglio di una dedica riportata dall’autore, di difficile lettura, potrebbe aiutare a definire l’esecuzione del ritratto datato al 1937
  • TIPOLOGIA SCHEDA Disegni
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1201360536
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle arti e Paesaggio di Roma
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle arti e Paesaggio di Roma
  • ISCRIZIONI in basso - Feri Farago, Roma 1937 - Feri Farago -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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