area di materiale mobile (area di materiale eterogeneo)

Carpegna,

Sulla base di quanto riportato da Lombardi (1977, p. 27-32) nel terreno prospicente la Pieve si è potuto rinvenire innumerevoli frammenti fittili di età romana. Altre importanti testimonianze dell'epoca romana sono rappresentate dalle lapidi rinvenute alla Pieve di Carpegna, successivamente trasportate nel Palazzo dei Conti di Carpegna, da dove il Passeri (nel 1756) le raccolse per il Museo d'Urbino. Si tratta di due epigrafi (C.I.L., XI, 6033 e 6045) e una base in marmo con dedica a Lucio Vero (C.I.L., XI, 6029), databile al 161 d.C.. Quest'ultima venne utilizzata come base dell'altare maggiore della Pieve e successivamente trasportata nel giardino del Palazzo dei Conti di Carpegna. Guerrieri nel XVII ricorda la scoperta`"...nel piano contiguo avanti alla Pieve, un Sepolcro molto grande, cavato in una pietra di Travertino, con il coperchio simile incastrato in guisa d'una cassa; dentro al quale era il corpo d'un gigante, con l'Elmo, e spada.... Gli anni passati fu trasportato nel Cortile [di Palazzo Carpegna], dove hoggi si vede." Secondo Lombardi (1977, p. 27-32) il sarcofago potrebbe - con buona probabilità - essere riconosciuto in quello riutilizzato come vasca della fontana pubblica addossata alla fronte destra di Palazzo Carpegna. Si tratterebbe, in questo caso, di un sarcofago in pietra locale, con la superficie semplicemente scalpellata, priva di raffigurazioni a rilievo e di dubbia cronologia

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