adorazione dei Re Magi

dipinto,

Personaggi: Madonna; Gesù Bambino; S. Giuseppe; Re Magi; uomo. Animali: cavalli. Architetture: colonna

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • LOCALIZZAZIONE Città di Castello (PG)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Nella letteratura locale non si fa menzione del dipinto in oggetto nè dell'altro ad esso collegato in rif. orizzontale raffigurante "L'adorazione dei pastori", posto nella parete di fronte e che giudico della stessa mano, tranne che nel volume di Don Celestino Vaiani del 1991, che indica le due tele di scuola romana dei secc. XVII-XVIII. Analizzando i dipinti notiamo invece come questi potrebbero essere riferiti alla cerchia bolognese di Prospero Fontana (1512-1597) che intorno alla seconda metà degli anni '50 e forse oltre il 1574, affiancò l'artista nell'impresa tifernate: la ricca decorazione del Palazzo e della Palazzina Vitelli a S. Egidio. La presenza di artisti bolognesi ed emiliani nella seconda metà del '500 così operanti a Città di Castello si può spiegare con gli stretti legami di parentela fra i Vitelli e i San Secondo di Parma, nonchè con i legami politici con i Farnese che per lungo tempo si servirono dell'abilità militare di Paolo Vitelli, luogotenente generale a presidio in Parma del Ducato Farnese dal 1546 al 1574 e feudatario nel Piacentino. Sono anche gli anni bolognesi del Concilio di Trento (1547-1549) e con essi un momento nel quale Bologna torna ad essere un punto di riferimento di interesse internazionale. Quando poi nel 1566 arrivò a Bologna il Cardinal Paleotti, con il suo tentativo di definire la funzione pedagogica della pittura sacra e di individuare i mezzi che potevano consentirle di raggiungere il suo fine ultimo di unire gli uomini a Dio, si ebbero soluzioni formali diversissime a talora anche opposte tra loro, che confermano l'assenza di ogni costrizione controriformistica e il persistere del tradizionale pluralismo linguistico manierista. Ad una prima analisi notiamo come i due dipinti presentino similarità con particolari di alcune opere di Prospero Fontana e Orazio Samacchini (1532-1577), suo collaboratore anche nell'impresa tifernate, specie con le tele del Monastero del Corpus Domini a Bologna, dove negli anni Sessanta i due artisti proseguirono la decorazione iniziata da Giacomo e Giulio Francia. Il gruppo di pale ha per filo conduttore il progetto divino di salvezza: "Annunciazione" (di P. Fontana), "Adorazione dei Magi" (di P. Fontana), "Trasfigurazione di Cristo" (di O.Samacchini, 1569), "Assunta con angeli in gloria e Apostoli nel sepolcro" (di P. Fontana). Con l'"Adorazione dei Magi" notiamo come simile è l'impostazione scenica della Vergine e il Bambino a sinistra; la figura del Re mago in ginocchio e di spalle, che ritroviamo anche in un'altra "Adorazione dei Magi" del Samacchini (Crevalcore, chiesa parrocchiale); la figura di S. Giuseppe in secondo piano a sinistra; il Re mago di colore con orecchino al lobo dell'orecchio; la corona con punte aculeate; la figura del cammello in secondo piano a destra; la figura di spalle con turbante a sinistra. Anche nella "Trasfigurazione" notiamo certi particolari come la figura in ginocchio quasi calva e di spalle, l'ampia panneggiatura, la fisiognomica dei volti. Con un'altra "Adorazione dei Magi" di Prospero Fontana nella Pinacoteca Nazionale di Bologna notiamo invece i calzari della Vergine, la corona aculeata e la fisiognomica dei volti dei personaggi maschili, anche se appare più ricco nella decorazione delle vesti, nei turbanti impreziositi da pietre, nei calzari più accuratamente trattati. Un ultimo particolare è invece la similarità tra il volto del Bambino, con i ricci capelli trattati a ciocche e il profilo accentuato, con l'Angelo della "Sacra Famiglia" in collezione privata tedesca, opera di Orazio Samacchini. Da tutto ciò possiamo concludere che l'autore delle due tele potrebbe essere un artista che conoscendo bene sia l'opera del Samacchini che del Fontana ne rimane affascinato, realizzando però dipinti la cui maniera sembra più "veloce" e permeata di una certa severità iconica tipica della produzione artistica successiva al Concilio di Trento
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1000132629
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio dell'Umbria
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio e per il patrimonio storico artistico ed etnoantropologico dell'Umbria
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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