facciata, insieme - bottega umbra (fine/inizio secc. XII/ XIII)

facciata, ca 1190 - 1210

Facciata della chiesa di S. Maria Assunta

  • OGGETTO facciata
  • MATERIA E TECNICA Marmo
    ceramica/ invetriatura
    VETRO
    PIETRA CALCAREA
  • LOCALIZZAZIONE Lugnano In Teverina (TR)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La fronte della chiesa appare caratterizzata, nella sua parte inferiore, da un portico dall'insolita copertura a semivolta, sostenuta da costoloni semicircolari. Il portico presenta pianta rettangolare, fronte a cinque luci separate da quattro colonne - le due centrali tortili - e due mezze laterali, tutte impostate su alte basi. Esse sorreggono una ricca trabeazi one sopra la quale poggiano cinque archi di scarico a sesto ribassato. Sui lati brevi si aprono invece una bifora e una quadrifora. Quasi nulla rima ne della decorazione musiva che ornava il porticato, inserita sia nelle co rnici delle già citate finestre, sia nell'architrave e negli archi di scar ico; mentre ancora ricca appare la decorazione a bassorilievo. Nella parte centrale compaiono i simboli degli Evangelisti. Ai lati altre quattro fig ure, di cui la prima a sinistra mutila; in due di queste il Santacroce ( 9168) vuole riconoscere l'araldica degli Orsini e dei Liviani, ai quali a ttribuisce la committenza della basilica. Lungo la cornice di gronda, sor retta da mensole figurate, sporgono delle teste di fauni dalle bocche spa lancate, che assolvono la funzione di doccioni per l'acqua piovana. Al di sopra del portico la fronte si innalza con l'elegante profilo a salient i interrotti, che evidenzia la struttura interna a tre navate. B. Toscano (1978), trattando della facciata del Duomo di Spoleto, notava che in essa convivono le forme di due distinte fasi del gusto, entrambe caratteristich e del corso storico dell'architettura spoletina. Alla fase più antica corr ispondono gli elementi del primo progetto a quattro spioventi che, se fo sse stato coerentemente compiuto, avrebbe offerto l'esemplare più il lustre del gruppo cui appartengono chiese immediatamente suburbane, c ome S. Pietro, S. Ponziano e S. Paolo inter vineas, ma anche edifici dell a Valnerina e delle valli contermini (per esempio S. Felice di Narco e S ant'Eutizio in Valcastoriana), di centri dell'Umbria meridionale, come Lu gnano in Teverina, e del Lazio settentrionale, come Tuscania. La p arete della chiesa di Lugnano, di grossi conci ben squadrati, è solcata d a due aperture ad occhio in corrispondenza delle navate laterali, da alcun i ritenute molto tarde (sec. XVII); mentre nella zona centrale trova posto un rosone compreso tra due bifore. A separare tra loro le tre aperture so no due aquile scolpite, mentre le vele dell'inquadratura del rosone ospita no i quattro simboli degli Evangelisti. Nel complesso questa parte della facciata, nota S. Chierici (1979), denota una certa quale inorganicità, e scarso equilibrio, tanto da rendere plausibile l'ipotesi di un'originaria sistemazione con tre bifore, sul tipo di quella di S. Silvestro a Beva gna, e di una successiva inserzione del rosone in luogo di quella centra le. La fronte è conclusa in alto da un ulteriore, più piccolo rosone, cir condato da sette dischi concavi con tracce di rivestimento ceramico policr omo, motivo, questo, che S. Chierici (1979) definisce di ascendenza tipi camente lombarda. Alla sommità della facciata, "come nei templi dell'anti chità classica" (Della Rosa, 1990), sta un acroterio in forma di aquila ad ali spiegate e con un quadrupede stretto tra gli artigli. Secondo S. Chierici nel complesso la facciata della chiesa di S. Maria Assunta a Lug nano costituisce un'ulteriore conferma del fatto che sono gli esterni, piu ttosto che le planimetrie delle chiese, a fornire gli argomenti per la def inizione dell'arte romanica umbra: dal momento che gli schemi planimet rici si rifanno normalmente ad esempi paleocristiani di Roma, mentr e le facciate, pur documentando l'adozione di elementi derivanti da al tre aree culturali, assumono un carattere di originalità. Ne è un buon esempio il tema del rosone che, pur non essendo originale dell'Umbria, viene svolto in modo insolito nell'ambito della regione, specialmente qu ando non è unico ma si ripete con insistenza fino a moltiplicarsi e a ripe tersi in "occhi circolari". Atteggiamento, questo, che si ritrova anche a Lugnano dove, oltre al rosone centrale, si aprono un piccolo "occhio", i n alto, e due bifore, ai lati del rosone. L'esigenza di illuminare l'edi ficio dalla facciata porta, così, a nuovi sviluppi del tema del rosone ch e, altra particolarità frequente nella regione, è chiaramente contenuto in un quadrato ed a questo raccordato dai simboli dei quattro Evangelisti: caratteristica che esprime, forse, un'esigenza di razionalizzazione geomet rica in cui si risolve un'influenza classica. Infine bisogna mettere in ri lievo come l'iterarsi delle aperture nelle facciate costituisca u n carattere tipico delle chiese umbre del sec. XIII, e in particolare d i quelle del comprensorio spoletino, dagli esempi maggiori, come nel caso del Duomo di Spoleto, fino a
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1000067838
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio dell'Umbria
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio e per il patrimonio storico artistico ed etnoantropologico dell'Umbria
  • DATA DI COMPILAZIONE 1998
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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