cantoria, opera isolata di Alberto di Giovanni Alberti detto Berto (metà sec. XVI)

cantoria,

La parte frontaledella cantoria è divisa in cinque riquadri con cornice ad ovoi separati da colonnette ornate a fogliami e maschere, uguali a due a due. Al centro è raffigurata, in altorilievo, la Crocifissione secondo l'iconografia tradizionale. Le due formelle, esterne in bassorilievo, rappresentano due Evangelisti in cattedra che leggono i loro Vangeli ai Dottori della Chiesa. A destra S. Girolamo col cappello cardinalizio a terra e il leone; a sinistra S. Gregorio Magno. Queste formelle sono intercalate da latre in tarsia raffiguranti Santi di difficile individuazione. Nella fiancata destra della cantoria uan colonna a mezzo tondo suddivide due stemmi di casato incerto: l'uno sormontato da una tiara vescovile, l'altro da un elmo piumato. Nella fiancata sinistra una colonnetta addossata separa uno stemma a tarsia, della famiglia Vitelli, sormontato da una tiara vescovile, e una figura di vescovo non identificabile a bassorilievo.La cantoria è sorretta da due mensole a volute

  • OGGETTO cantoria
  • MATERIA E TECNICA legno di noce/ scultura/ incisione/ intaglio/ intarsio
  • ATTRIBUZIONI Alberto Di Giovanni Alberti Detto Berto (notizie Metà Sec. Xvi): Autore
  • LOCALIZZAZIONE Città di Castello (PG)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il Mancini ( 1832, p. 32, nota 2) citando il Certini afferma che, detta cantoria fu commissionata dal Cardinale Vitellozzo Vietelli( 1532-1568) quando era Vescovo di Città di Castello. Nella stessa nota lo storico aggiunge che, tale cantoria, fu terminata da Mons. Alessandro Filodori Vescovo di Città di Castello dal 1539 al 1554. E' storicamente documentato che questa, originariamente era un pulpito; infatti nel 1669, secondo il Magherini- Graziani/ 1897, p. 298), fu trasformata in cantoria da Lucantonio Eustachi, Vescovo dal 1693 al 1715, alterandone la forma con aggiunte di figure intagliate evidentemente in un tempo posteriore a quello in cui furono esegiute le tarsie. Il Muzi( 1842, p. 256) afferma che questa cantoria, come da memorie dell'archivio della famiglia Alberti di Borgo S. Sepolcro, è lavoro di Berto o Alberto di Giovanni Alberti celebre intagliatoreche, anche secondo il Magherini- Graziani( 1897, p. 298), eseguì per il Vescovo Alessandro Filodori un pergolo di noce intagliato ed istoriato per la Cattedrale di S. Florido per quaranta scudi. Attualmente si rilevano i segni delle modifiche apportate nel seicento; ulteriore testimonianze dell'apoca di questi lavori sono i due mensoloni arricciati che sostengono tale cantoria
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1000013832
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio dell'Umbria
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio e per il patrimonio storico artistico ed etnoantropologico dell'Umbria
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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