lenti a contatto infragilis

post 1959 - ante 1969

Scatola contenente lenti a contatto di varia gradazione

  • OGGETTO lenti a contatto infragilis
  • MATERIA E TECNICA PLASTICA
    silicone
    gommapiuma
  • MISURE Diametro: 9,30 mm
    Altezza: 2 cm
    Lunghezza: 12 cm
    Larghezza: 26 cm
  • CLASSIFICAZIONE ottica
    acuità visiva
    disturbi refrattivi
    medicina e chirurgia
    oftalmologia
  • ATTRIBUZIONI Feinbloom, William (1904-1985): inventore
  • LOCALIZZAZIONE casa privata
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Si attribuisce l'invenzione delle lenti a contatto a Leonardo Da Vinci che, nel 1508, capì che era possibile cambiare il potere della cornea immergendo l’occhio in una ciotola piena di acqua. Anche Cartesio approfondì l'argomento, pubblicando nel 1636 ‘La diottrica’ . Solo nel 1801 Thomas Young sviluppò l’idea di Cartesio, disegnando e sviluppando un piccolo tubo di vetro riempito di acqua e contenente una piccola lente microscopica, utilizzando questo dispositivo per correggere la propria visione. Nel 1827, John Frederick William Herschel, matematico e astronomo inglese, per primo pensò alla creazione di una lente perfettamente adattabile alla superficie oculare, ricavata con uno stampo dell'occhio del soggetto destinato ad indossarla. Nel 1888 il medico svizzero A. Eugen Fick ricavò un calco dell'occhio di un coniglio e costruì un prototipo che sperimentò su se stesso. Contemporaneamente, l'ottico parigino Eugene Kalt mise a punto delle lenti a contatto di vetro collaudandole su alcuni pazienti e il tedesco August Muller, riuscì a realizzare la prima lente a contatto in vetro con potere diottrico con cui correggere la propria miopia di -14 diottrie. Queste lenti però,essendo in materiale vetroso e di grande diametro, risultavano pesanti, molto scomode e poco tollerabili perché impedivano all’ossigeno di raggiungere l’occhio e aumentava sensibilmente il rischio di infezioni. Ma il grande passo in avanti nello sviluppo delle LaC (lenti a contatto) si ebbe con l'introduzione della plastica. Nel 1936 William Feinbloom, optometrista di New York, intuì come la sostituzione del vetro con del materiale plastico rigido potesse portare benefici al portatore di lenti a contatto. Le lenti sclerali erano costruite con il centro in vetro (che andava a coprire la cornea) e la parte più esterna in polimetilmetacrilato (PMMA). Nel 1948 Kevin M. Tuohy, un ottico californiano che lavorava per la Solex Laboratories, realizzò la prima lente a contatto corneale fatta interamente di materiale plastico, che copriva un’area della superficie oculare più piccola rispetto alle lenti precedentemente prodotte. Lo sviluppo delle lenti a contatto morbide iniziò nel 1950 grazie alla scoperta, rivoluzionaria per quei tempi, dell’idrossietilmetacrilato (HEMA), un materiale plastico più flessibile che aveva la capacità di assorbire acqua e di essere permeabile all'ossigeno. Furono il chimico cecoslovacco Dr. Wichterle Otto e il suo assistente Dr. Drahoslav Lim che, intorno al 1960, iniziarono la progettazione e la sperimentazione di lenti a contatto prodotte con questo materiale. Queste lenti a contatto morbide risultarono molto più confortevoli e sopportabili per periodi più lunghi. Fu una vera svolta per la contattologia, poiché le lenti morbide, leggere e più confortevoli, cominciarono ad essere apprezzate da un pubblico molto più vasto. Nel 1971 l’ente americano FDA (Food and Drug Administration) approvò questo tipo di lenti a contatto e la Bausch & Lomb, oggigiorno una delle più conosciute società oftalmologiche, cominciò a produrle e a commercializzarle. Dalla metà degli anni '70 in poi i progressi delle lenti a contatto furono molteplici: lenti a contatto terapeutiche o di bendaggio, lenti a contatto toriche per astigmatici, lenti a contatto rigide gas permeabili in silicone acrilato e più tardi in fluoro silicone acrilato, lenti colorate, lenti bifocali, lenti a utilizzo prolungato, lenti usa e getta, morbide con filtro UV. Durante questo periodo furono sviluppati e commercializzati anche nuovi sistemi di pulizia delle lenti a contatto; nel 1984 furono introdotti i sistemi al perossido di idrogeno e successivamente le soluzioni uniche. Gli anni '90 furono anni di intensa ricerca e sperimentazione per le lenti usa e getta: prima vennero lanciate le lenti usa e getta con sostituzione bisettimanale, subito dopo quelle giornaliere, e in seguito anche le toriche e le bifocali. Un altro grande salto di qualità si ebbe poi nel 2000 con le nuove lenti a contatto morbide in silicone idrogel che offrirono un maggiore confort al portatore. I vari tipi di lente a contatto oggi disponibili sul mercato possono essere classificate in due grandi famiglie: 1) lenti a contatto rigide (gas permeabili e non gas permeabili dette anche semirigide); 2) lenti a contatto morbide (idrofile e non idrofile). Una seconda classificazione si ha in base alla durata delle lenti a contatto: 1) lenti a ricambio giornaliero; 2) lenti a porto continuo; 3) lenti quindicinali e mensili
  • TIPOLOGIA SCHEDA Patrimonio scientifico e tecnologico
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900772215
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Azienda Ospedaliera Universitaria Careggi
  • DATA DI COMPILAZIONE 2015
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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