Convito di Baldassarre

dipinto, ca 1730 - ca 1735

Dipinto su tela raffigurante un gruppo di figure, alcune sedute, altre in piedi, con veduta classica sullo sfondo, scena identificata come il 'Convito in casa di Baldassarre'

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Bazzani Giuseppe (1690/ 1769)
  • LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE "La grande tela è correttamente presentata nel catalogo d'asta come opera del mantovano Giuseppe Bazzani. L'attribuzione all'artista, confermata alla stessa casa d'aste da Flavio Caroli, è stata peraltro già avanzata da Nicola Ivanoff in occasione della mostra curata a Mantova nel 1950; allora il nostro dipinto era esposto e figurava in catalogo - senza riproduzione fotografica - come "Convito di Baldassarre. Olio su tela: m. 2,80x2,40. Firenze, collezione privata. Ignota agli studiosi. affine ai dipinti di Visconti di Modrone". il dipinto è citato poi da Leandro Ozzola (1950) ed è ricordato tra le opere disperse dell'artista nelle monografie curate da Chiara Tellini Perina (1970) e, più di recente, dello stesso Caroli (1988), che erroneamente lo dice di formato ovale. Si tratta per l'esattezza di un capolavoro di un periodo relativamente giovanile dell'artista, la cui attività poco si conosce prima degli anni trenta. Nonostante Bazzani sia infatti documentato in attività almeno dal 1716-17, la massima parte della sua produzione si data a partire dagli anni quaranta; tra le sue prime prove, attorno al 1730, sono da annoverare i tre ovali già nella chiesa di Vasto e i due già a Portiolo (ora al Museo Diocesano 'Francesco Gonzaga' di Mantova), la 'Sacra Famiglia con San Luigi Gonzaga' di Borgoforte e i due 'Miracoli di San Pio V' della chiesa mantovana di San Pio V. Le massime affinità si possono riscontrare con la "Visione di San Tommaso d'Aquino" del Museo di Palazzo Ducale di Mantova, databile non molto oltre il 1731: le due opere condividono il generale tono scuro, le brillanti accensioni cromatiche e la perlacea luminosità degli incarnati; l'architettura dell'interno è invece paragonabile a quella delle 'Nozze fra Alessandro Magno e Rossana' del Palazzo d'Arco di Mantova, che si data tuttavia alla fine degli anni trenta. Non è nota l'originaria destinazione del 'Convito di Baldassare', ma si può supporre con quasi certezza che essa fosse a Mantova, cui Bazzani destinò quasi interamente la sua produzione, e non si può escludere una provenienza comune ai dipinti già Visconti di Modrone - anch'essi di soggetto veterotestamentario e di larghezza (ma non altezza) simile - ora al Louvre ('La figlia di Jefte') e in collezione privata ('Ester e Assuero'). L'opera in esame risulta pertanto per dimensioni, per qualità esecutiva e anche per rarità iconografica (non sembra che l'artista abbia trattato lo stesso tema in altre occasioni) di eccezionale interesse storico-artistico". Dott. Stefano L'Occaso, Soprintendenza PSAE per le province di Brescia, Cremona e Mantova
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900745792
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • DATA DI COMPILAZIONE 2013
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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