Virtù Teologali, simboli eucaristici e puttini

calice post 1852 - ante 1891

Calice impostato su piede circolare, realizzato da gradino liscio; fusto a sezione circolare con nodo principale a vaso e piccolo nodo di raccordo a rocchetto; coppa slabbrata con sottocoppa ed orlo modanato, parzialmente traforato. Nella lamina che chiude la parte sottostante del piede è inciso lo stemma Turco-Rosselli. La superficie del piede, rialzata da una cornice a baccellature concave parallele (ricorrente anche sul collo, vicino al raccordo) e profilata da un serto di alloro con bacche è sbalzata su fondo granito con la rappresentazione delle Virtù Teologali a figura intera, sedute con gli attributi fra le braccia, alternate a sostegni troncoconici scanalati sostenenti vasi con pampini e grappoli d'uva con spighe di grano. Il nodo a vaso delimitato da cornici sottili a tortiglione (ricorrenti anche sul nodo di raccordo), è decorato nella parte inferiore da un motivo di doppie foglie lanceolate e nervate e nella parte superiore da un fregio sbalzato sul fondo granito, composto da puttini danzanti che sostengono tralci di vite e grappoli d'uva. Il sottocoppa, definito nella parte inferiore da foglie nervate (analoghe a quelle del collarino) ed in quella superiore da una fascia traforata con corolle floreali distanziate seguita da cornice con foglie ovate incise, presenta su

  • OGGETTO calice
  • MATERIA E TECNICA argento/ fusione/ sbalzo/ cesellatura/ bulinatura/ incisione/ granitura/ doratura
  • AMBITO CULTURALE Bottega Fiorentina
  • LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il calice è provvisto di patena propria e di custodia "a tuba". L'arredo fu donato al Capitolo dei Canonici fiorentini da Vincenzo del Turco Rosselli, il cui stemma è inciso sotto il piede. Egli, figlio di Luigi, nobile patrizio fiorentino, nel 1852 fu nominato canonico e successivamente nel 1886 camerlingo del Capitolo fiorentino, carica che mantenne fino al 1891, anno della morte. L'esecuzione del calice, collocabile dunque fra il 1852 ed il 1891 (lo stemma è fregiato, infatti, dalle insegne della carica canonicale), è riferibile ad una bottega ancora non identificata, il cui punzone, male impresso, è forse interpretabile come "M" in losanga. Le caratteristiche del punzone sembrano del resto compatibili con quelle della maggior parte dei coevi marchi fiorentini. La tipologia strutturale e decorativa del calice è analoga a quella di molti arredi eseguiti dal secondo quarto del secolo, caratterizzati da un ricco ed alquanto variegato apparato ornamentale, che univa minute decorazioni geometriche, foglie ovate neoclassiche e serti di alloro di ripresa seicentesca. Il calice in esame spicca per l'elaborato programma iconografico, dove i consueti riferimenti eucaristici, sono arricchiti dalla simbologia delle Virtù Teologali, probabilmente ispirate ai modelli degli argentieri romani della Restaurazione e da puttini danzanti che ricalcano esempi di memoria classica (le figure di eroi presenti su sarcofagi) e rinascimentali (i puttini della cantoria donatelliana, ora nel museo dell'Opera del Duomo), accostati insieme con spiccato eclettismo. L'equilibrio formale del calice e la realizzazione ad alto rilievo delle Virtù Teologali (anzichè a tutto tondo come negli originali romani) sembrano avvalorare l'attribuzione ad una manifattura fiorentina
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900382234
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • ISCRIZIONI cartiglio sotto lo stemma - IN MEDIO VIRTUS - lettere capitali -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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