ritratto di Giuliano de' Medici

scultura, 1478-1480
Pollaiolo Matteo (attribuito)
notizie seconda metà sec. XV

n.p

  • OGGETTO scultura
  • MATERIA E TECNICA marmo bianco/ scultura
  • MISURE Altezza: 65 cm
    Larghezza: 73 cm
  • ATTRIBUZIONI Pollaiolo Matteo (attribuito)
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Rustici Giovanni Francesco
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Nazionale del Bargello
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo del Bargello o del Podestà già del Capitano del Popolo
  • INDIRIZZO v del Proconsolo, 4, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il busto con sicurezza rappresenta il ritratto di Giuliano de Medici, secondogenito di Piero il Gottoso e fratello minore di Lorenzo il Magnifico, nato nel 1453 e morto nella congiura dei Pazzi nel 1478. Tale identificazione è confermata anche dalla ripresa di questo busto nel ritrattino di Giuliano fatto da Bronzino conservato agli Uffizi (1890/864). Anzi questo fa supporre proprio la presenza del busto già allora nelle collezioni medicee. In realtà il busto non è citato nell'inventario del 1492 e per questo si suppone che non si trovasse nel palazzo Medici. Il Caglioti non esclude la sua provenienza dalle collezioni di uno dei rami cadetti, sappiamo ad esempio, che lo stesso Giovanni dalle Bande Nere possedeva un busto di Giuliano, o da una memoria sepolcrale, andata distrutta a seguito della traslazione del corpo nella sagrestia nuova. Si tratta sicuramente di un ritratto postumo ripreso forse dalla maschera mortuaria, come sembrano confermare le guance scavate, gli occhi socchiusi e abbassati e la leggera sovradimensione del volto rispetto alla realtà, dovuta alla ripresa dal calco in gesso. L'attribuzione del marmo è assai incerta. All'inizio si è preferito un generico orientamento verso un anonimo fiorentino della seconda metà del XV secolo. La Collobi nel 1949 l'ha invece considerato opera cinquecentesca in direzione di Giovanni Francesco Rustici, la Langedijk l'ha considerata addirittura opera di committenza di Clemente VII, figlio naturale di Giuliano, datandola al terzo decennio del Cinquecento. Il taglio del busto e le caratteristiche stilistiche inducono a ritenere la scultura opera ben all'interno del Quattrocento, forse di poco successiva alla congiura dei Pazzi, databile quindi tra 1478 e 1480. Il Caglioti, facendo dei confronti con alcuni degli apostoli della confessione di S. Pietro, realizzati per Sisto IV, ha ritenuto di accostare il busto a un artista poco conosciuto, allievo di Antonio Rossellino, Matteo del Pollaiolo fratello del Cronaca, che Vasari dice morto giovanissimo, dopo aver eseguito poche ma bellissime opere: in questo modo si spiegherebbe il ristretto numero di opere relazionabili con l'artista
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900349915
  • NUMERO D'INVENTARIO Bargello Sculture 360
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA I Musei del Bargello - Museo Nazionale del Bargello
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • DATA DI COMPILAZIONE 2005
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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