Cristo crocifisso dolente con Dio padre, santi e simboli dei quattro evangelisti
Croce latina. La croce è completamente profilata da una sottile cornice "a fune" e da una modanatura a finti dentelli; sulla lamina modellata sullo spessore dei compassi piccoli fori attestano la scomparsa di elementi decorativi originali quali boccioli o sferette. Entro i bracci la croce reca reliquie racchiuse in piccoli vani rettangolari da cristalli; recto: il crocifisso a tutto tondo, del tipo patiens, è raffigurato con la testa coronata di spine e ornata di nimbo reclinata sulla spalla destra, il corpo è rivestito di un perizoma con nodo centrale; le ginocchia sono leggermente aperte e i piedi sono soprammessi. Il crocifisso, unito alla croce dal solo chiodo che trapassa i piedi, ha un piccolo fermo sul dorso che lo ancora all'incrocio dei bracci; il fermo può essere sganciato e il crocifisso rimosso per permettere la visione della reliquia altrimenti coperta. Entro sei formelle mistilinee sono rappresentati personaggi sacri a bassorilievo: Dio Padre (in alto), la Madonna (a sinistra), San Giovanni (a destra), il Pio Pellicano (all'incrocio dei bracci), il sole e la luna (ai lati del suppedaneo), la Maddalena (in basso); verso: San Giovanni Evanglista (in alto); San Matteo ( a sinistra); Agnus Dei (all'incrocio dei bracci), San Marco (a destra); San Luca (in basso, sotto l'
- OGGETTO croce d'altare
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MATERIA E TECNICA
rame/ sbalzo/ cesellatura/ doratura/ argentatura
CRISTALLO
LEGNO
- AMBITO CULTURALE Bottega Fiorentina
- LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La croce originariamnete appartenente al soppresso monastero agostiniano femminile di Candeli sul canto di Monteloro a Firenze fu consegnata nel 1810 (o 1812) da Giuseppe Morelli, incaricato del Governo, alla Guardaroba dell'Opera del Duomo. Da qui venne consegnata nel 1815 al custode Girolamo Pecchioli "per uso" dell'Arcivescovo Pier Francesco Morali, che presumibilmente la consegnò al Capitolo: qui infatti si trovava la croce nel 1933, quando fu richiesta per essere esposta alla mostra di Firenze Sacra. Riconsegnata alla Curia, è rimasta nel palazzo Arcivescovile fino al 1991, quando fu portata in cattedrale. La croce, databile come impostazione generale e nei bassorilievi delle formelle all'ultimo quarto del Quattrocento, ma sicuramente trasformata in epoca successiva con l'inserimento delle reliquie e dei rispettivi polizzini entro i cristalli ricavati nei bracci, è avvicinabile nella forma e nell'iconografia ad altre croci provenienti da chiese e pievi fiorentine (come la croce attribuita a Lorenzo Ghiberti e conservata nel Tesoro della Basilica di Santa Maria all'Impruneta) mentre nei personaggi a rilievo delle formelle ricorda piuttosto quella di Luca della Robbia conservata nel Museo dell'Opera del Duomo di Firenze e quella di un ignoto artista fiorentino del Cinquecento conservata al Museo Nazionale del Bargello. I mantelli della madonna e della maddalena, chiusi su petto da un caratteristico bottone rotondo, rimandano però a una tipologia tipica dell'ambiente pollaiolesco, come del resto l'abito attilato con lo scollo quadrato della maddalena, completato dall'acconciatura della stessa santa, caratterizzata dall'alta fronte rasata. L'iconografia della croce presenta peraltro un'altra caratteristica particolare, quella di essere "gioiosa" : i "dolenti", in effetti, non sono tali, nel senso che appaiono sorridenti e atteggiati in modo da mostrare il Cristo crocifisso (Madonna) ed in serena preghiera (San Giovanni)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900347642
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici delle province di Firenze, Pistoia e Prato
- ISCRIZIONI sul cartiglio - INNOCENTI M (ARTIRI) - caratteri gotici -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0