San Giacomo il Maggiore

scultura,

Base quadrangolare

  • OGGETTO scultura
  • MATERIA E TECNICA marmo/ scultura
  • ATTRIBUZIONI Tatti Jacopo Detto Jacopo Sansovino (1486/ 1570)
  • LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'opera fa parte di una serie di statue raffiguranti gli Apostoli, realizzate da vari scultori per la cattedrale fiorentina. Il San Giacomo Maggiore fu commissionato al Sansovino dall'Opera del Duomo il 20 giugno del 1511 (cfr. Milanesi in Vasari) al termine di un concorso che vide in gara anche Baccio da Montelupo e Zaccaria da Volterra. L'opera, iniziata in quell'anno, sarebbe stata terminata, secondo Paolucci, nel 1514. Da un documento del 26 maggio del 1513 sappiamo che gli Operai di S. Maria del Fiore ordinarono che la statua di S. Jacopo dall'Ospedale di Sant'Onofrio venisse condotta all'opera e il "18 giugno seguente i Consoli dell'Arte della Lana danno autorità agli Operai di collocare la detta statua dove e come parrà meglio ai periti" (cfr. Milanesi in Vasari). Nel 1565 in occasione del matrimonio tra Giovanna d'Austria e Francesco de' Medici, le statue degli Apostoli, già realizzate dal Sansovino, da Benedetto da Rovezzano, dal Ferrucci e dal Bandinelli furono temporaneamente collocate all'interno del Duomo. Poco tempo dopo, nel 1573, iniziarono i lavori per i tabernacoli destinati a contenere le statue degli Apostoli. Stilisticamente il San Giacomo Maggiore, realizzato dal Sansovino subito dopo il suo rientro da Roma, denota nella posa e nel virtuosismo dei panneggi influenze michelangiolesche riconducibili al primo periodo dell'attività dell'artista
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900289681
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE L. 41/1986
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO AUTORE - Tatti Jacopo Detto Jacopo Sansovino (1486/ 1570)

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'