Immacolata Concezione. Immacolata Concezione

dipinto, ca 1700 - ca 1799

Dipinto

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Bonechi Matteo (1669/ 1756)
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Bruni-Ciocchi
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'attribuzione a Matteo Bonechi proposta dal Procacci, trova conferma nel fatto che presenta una serie di affinità stilistiche con alcune opere certe dell'artista fiorentino. Secondo quanto attesta la Meloni, si tratta di uno dei numerosi bozzetti conservati anche in altri musei (Brema-Parigi) o recentemente passati sul mercato, che sono ancora in attesa di essere collegati a qualche dipinto noto. Ciò giustifica la modesta qualità che la Maetzke ha riconosciuto nella tela Salmi considerandola un lavoro di bottega. L'assegnazione al Bonechi può essere convalidata da alcuni confronti stilistici: la Madonna della tela Salmi può essere messa in riferimento con la figura di Santa Lucia del dipinto con il "martirio della Santa", che il Bonechi eseguì per la Chiesa di San Francesco di Cortona intorno al 1730. la mano dell'artista fiorentino è riconoscibile anche negli angeli, i quali si richiamano a quelli affrescati nella cupola della cappella dedicata a Santa Maria Maddalena de' Pazzi (1702) in San Frediano in Cestello e a quelli dipinti in Palazzo Capponi (post 1713) a Firenze. Probabilmente è possibile ipotizzare per il bozzetto Salmi una datazione posteriore a quella degli ultimi due esempi citati, in quanto la pittura si presenta meno aerea e più simile ai pennacchi che il Bonechi dipinse nella cupola del Gabbiani in San Frediano in Cestello nel 1737. Nei pennacchi lo stile del Bonechi si differenzia da quello del suo maestro, Giovanni Camillo Sagrestani, per una maggiore solidità delle forme e per un colore basato sul blu lavagna, che da alla superficie un effetto di trasparenza luminosa. L'uso di una gamma cromatica diversa è fino dalle opere giovanili l'elemento che distingue il Bonechi dal Sagrestani. Anche nella tela aretina prevale il blu elettrico ed è evidente la ricerca di una luce artificiale, nonché, rispetto alle opere del sagrestani, una "maggiore attenzione alla correttezza del disegno" (cfr. G. Ewald, Matteo Bonechi, in Gli Ultimi Medici, catalogo mostra Firenze, Firenze, 1974, pp. 192-195)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900259171
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Museo Nazionale d'Arte Medievale e Moderna - Arezzo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo
  • DATA DI COMPILAZIONE 1991
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
    2016
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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